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LE LUCI E IL PILOTA AUTOMATICO DEL GRANDE FRATELLO

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Quando il “branco” realizzerà che Man Lo è strafavorita per la vittoria finale, l’iperattiva ma noiosa cinesina, assai simpatica agli spettatori italiani secondo i sondaggi, sarà travolta dalle nomination dei suoi compagni. Lo stesso dicasi per la sensuale tunisina Leila (nella foto), oggetto dell’invidia delle sue colleghe di reclusione. Queste sono le cose che più ci piacciono del “Grande Fratello”: sinceri spaccati di vita quotidiana, come le difficoltà nella convivenza e le “strategie” tipiche dei luoghi di lavoro e di eventi estemporanei (feste, vacanze). Significativo, inoltre, il potere esercitato dal GF sul palinsesto Mediaset. Pensiamo agli spazi dentro a “Verissimo”, “Buona Domenica” e al nuovo programma di Canale 5 “Pazzi per il reality”. O anche a “Mai dire Grande Fratello”, dove almeno la realizzazione del format è giustificata da fantasia e talento (in particolare quello del Mago Forest e di Caterina Guzzanti, incredibile clone di Man Lo). Tornando al gioco, troviamo felice la composizione del cast: per i tic, le nevrosi e le fragilità in circolo, nitide rappresentazioni di uno spaccato dei giovani italiani. Ricordiamo inoltre che un’irrevocabile decisione presa dopo qualche esperimento delle ultime edizioni riguarda proprio l’età media dei partecipanti, fissata nel range 25-30 anni. Un dato molto interessante che destiniamo agli analisti del marketing televisivo ma che rende un po’ tristi noi quarantenni! Due parole infine sulla conduzione del GF. Alessia Marcuzzi si difende senza infamia né lode, diciamo con il pilota automatico innestato. Su quel ruolo pensiamo possa essere interessante lavorare per sparigliare le carte delle prossime edizioni. La vera novità sarebbe una scelta coraggiosa e realmente trasgressiva. Alludiamo non ai “professionisti” della trasgressione (tipo Platinette, per capirci) bensì a personaggi fuori dal coro televisivo e portatori di un sano “estraneamento brechtiano”. Qualche nome? Peschiamo nella cultura… Franco Cardini, Giordano Bruno Guerri e Lidia Ravera, tra gli scrittori, o personalità del teatro come Ferdinando Bruni e Andrée Ruth Shammah. Qualcuno in grado di evitare troppi atteggiamenti consolatori e capace di ammonire così Man Lo: “se non la pianti di piangere ti mando lì il ministro Calderoli a controllare se hai gli occhi a mandorla!”

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