“ Ottant’anni suonati, capelli tinti, viso abbronzato con la lampada, Emilio Fede presentava il suo telegiornale in piedi. Senza dubbio un modo di smentire la sua reputazione di giornalista prono e ossequioso verso il suo patron, Silvio Berlusconi , dal quale riceveva un comodo stipendio e con il quale condivideva il gusto delle belle donne ”: così comincia un articolo di Le Monde dal titolo Emilio Fede, giornalista e cortigiano deposto . Il quotidiano francese scrive che “ per 18 anni, tutte le sere, ha difeso il suo mentore ed eroe ”, tuttavia “ non è stato sempre il giornalista più servile d’Italia. In una vita precedente, negli anni Sessanta, fu un apprezzato corrispondente della Rai in Africa. Come tutti i cortigiani – conclude il quotidiano – Fede doveva aspettarsi di cadere in disgrazia . Essa segna la fine di un’epoca. Silvio Berlusconi ha lasciato il potere e ci sono poche possibilità che ritorni. E’ crudele, ma in queste condizioni, Emilio Fede non poteva più servire ”
Le Monde: Fede, cortigiano deposto

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