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LE REGOLE DEL FACCIA A FACCIA

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Tempi stabiliti per domande e risposte, un moderatore e due giornalisti: così si sfidano Prodi e Berlusconi. E negli altri paesi?Finalmente il faccia a faccia tra il leader del centrodestra Silvio Berlusconi e quello del centrosinistra Romano Prodi c’è stato. I leader dei due schieramenti che si sfideranno alle elezioni del prossimo 9 aprile si sono incontrati – o meglio, scontrati – martedì 14 marzo su Raiuno, a distanza di dieci anni dalla prima sfida tv che avvenne su Canale 5 con Enrico Mentana. Gli ascolti sono stati da record: 16.129.000 telespettatori, pari al 52,13% di share, hanno seguito la trasmissione. La sfida tv è caratterizzata da regole ben precise, a lungo oggetto di contrattazione ma alla fine approvate da entrambe le parti e dalla Rai. Regole che, se si guarda ai principali paesi occidentali, si ispirano maggiormente a quelle adottate negli Stati Uniti per il confronto Bush-Kerry del 2004. La sfida tv fra i due candidati è di fondamentale importanza per fare pendere l’ago della bilancia degli indecisi da una parte o dall’altra. Negli Usa addirittura il faccia a faccia è un momento decisivo: chi vince i confronti in pratica ha vinto le elezioni. In Italia il match è rilevante per spostare il voto di chi non ha le idee chiare, che secondo i più recenti sondaggi è pari a circa un terzo della popolazione votante: una porzione non certo indifferente. Si capisce quindi perché le regole della sfida tv sono negoziate fin nei minimi dettagli dai due schieramenti.I confronti fra Prodi e Berlusconi sono due, vanno in onda in prima serata su Raiuno il 14 marzo e il 3 aprile per una durata di 90 minuti ciascuno (dalle 21.15 alle 22.45). Il dibattito non è mai interrotto dalla pubblicità ed è guidato da un moderatore, che martedì era il direttore del Tg1 Clemente J. Mimun mentre il 3 aprile sarà la volta di Bruno Vespa. Lo studio è quello da dove va in onda “Porta a porta”, reso più asettico, e ospita, oltre ai due leader e al moderatore, solo i due giornalisti prescelti per fare le domande. Nella prima sfida erano Marcello Sorgi de “La Stampa” e Roberto Napoletano de “Il Messaggero”. Il dibattito è scandito dal contaminuti, visibile anche da casa, per rispettare i tempi previsti. Le domande sono poste dai due giornalisti e non dal moderatore, identiche per i due leader, hanno una durata massima di 30 secondi, mentre le risposte sono di 2 minuti e mezzo per ciascun candidato. E’ ammessa una replica e una controreplica di 1 minuto, ma non sono ammesse domande dirette fra i due. Alla fine ogni leader avrà 2 minuti e mezzo per parlare liberamente. Chi inizia per primo a rispondere è sorteggiato all’inizio della trasmissione: martedì ha iniziato Prodi, il 3 aprile toccherà a Berlusconi. L’inquadratura è sempre fissa su chi sta parlando e i leader non possono portare in studio documenti ma possono prendere appunti su fogli forniti dalla Rai. I dibattiti sono trasmessi in diretta anche dalla Cnn e della tv spagnola, oltre che da Sky Tg24 e La7, e sono disponibili in streaming su diversi siti (su www.centrodiascolto.it c’è anche la versione con sottotitoli per i non udenti).Asetticità dello studio, divieto di domande dirette all’avversario, tempi ben precisi per le risposte sono le caratteristiche anche delle sfide tv che si sono svolte negli Usa nel 2004 per le presidenziali. Nei tre confronti, però, il moderatore ha un ruolo fondamentale: pone le domande e gestisce il pubblico, altra diversità rispetto al faccia a faccia italiano. L’importanza del pubblico in studio è sancita soprattutto nell’ultimo incontro, dove le persone possono intervenire con domande, sempre sotto il controllo del moderatore.In Germania le regole per i duelli elettorali in diretta televisiva sono stabilite volta per volta sulla base di accordi conclusi dalle due fazioni contrapposte, in collaborazione con intervistatori e reti tv coinvolte. L’ultima sfida risale al settembre 2005 tra l’allora cancelliere uscente Gerhard Schroeder (Spd) e la sfidante Angela Merkel (Cdu). Il duello Schroeder-Merkel aveva avuto anch’esso una durata di 90 minuti ed era stato trasmesso in diretta e in contemporanea da Ard e Zdf – i due canali pubblici – e dalle reti private Rtl e Sat.1. Il confronto era condotto in studio da quattro giornalisti, uno per ogni canale televisivo. Le telecamere potevano spaziare anche sulle reazioni dell’avversario durante una risposta. In Spagna i dibattiti tra i leader non sono regolati dalla legge e alle ultime elezioni del 2004 il faccia a faccia tra Mariano Rajoy (Pp) e Josè Luis Rodriguez Zapatero (Psoe) non avvenne per il rifiuto del Pp. In Gran Bretagna non c’è mai stato un duello elettorale tra i due capi coalizione.• Paola Giudiceandrea

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