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L’ESEMPIO DELLA PARIETTI PER ELISABETTA, LICIA & CO.

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Alcune buone regole per coloro che scrivono di televisione ai fini di un approccio onesto al caso “vallettopoli”, costola di “sottileopoli”, a sua volta costola di “aspirantireopoli”. Punto primo: non meravigliarsi più di tanto per l’andazzo all’insegna del “sofà del produttore” (o del portavoce). Non credete a tutti coloro che vedono in questa abitudine un segnale forte dell’impoverimento della nostra televisione, o del bilancio Rai in passivo. Il problema è altrove e investe il degrado socio-culturale del nostro paese in generale. Oltre all’incapacità dei politici nell’affrontare la questione. Certo, alcuni compensi potrebbero fare venire i brividi pure per l’inutilità da un punto di vista imprenditoriale. Pensiamo per esempio all’impalpabile presenza all’interno di “Notti mondiali” della “muta furbetta” Licia Nunez (nome d’arte, dato che all’anagrafe è registrata come Lucia Del Curatolo). Punto secondo: direttamente collegato al primo, laddove deve essere operazione spontanea e priva di traumi accettare la presenza in video di Elisabetta Gregoracci, Eleonora Daniele, Maria Mazza, Caterina Balivo, tra le tante evocate in questi giorni. Consigliabile sopportare con pazienza certosina perfino Maria Monsé! Punto terzo: mai fare gli antiproibizionisti a corrente alternata. Se non c’è sfruttamento o dolo verso terzi ognuno è libero di usare il proprio corpo come meglio gli aggrada. Ultimo punto: a noi giornalisti non conviene mai dare troppe lezioni di morale. Una buona “lezione” è venuta invece da Alba Parietti, in procinto di rilanciarsi in Rai e reduce dall’ottimo gradimento ottenuto su Italia 1 con l’esperimento di “Grimilde” (speciale che domenica 18 giugno ha ottenuto il 18% di share). L’abbiamo vista a suo agio nella conduzione di un talk particolare in cui si è confrontata con una serie di donne vissute come “discutibili” o “complesse” nell’immaginario tv: da Katia Ricciarelli a Marina La Rosa, passando per Wanna Marchi, Vladimir Luxuria e altre. Alba era rilassata perché forse ha realizzato che non paga continuare a lamentarsi, presentarsi come grande attrice incompresa, ecc. L’esempio di Alba, all’insegna di un’intelligente umiltà, vale dunque per le ragazze citate in precedenza e anche per la simpatica Valeria Marini. Una che si sente un incrocio, sottostimato, tra Meryl Streep e Helen Mirren!

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