La Commissione europea ha parlato chiaro: la gara per l’assegnazione delle frequenze tv deve essere aperta al maggior numero di concorrenti , escludendo anzi i due attori principali del mercato italiano, Rai e Mediaset. Secondo Antoine Colombani, l’Europa “ha sempre sostenuto che l’assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre deve rappresentare un’opportunità per nuovi operatori e piccole emittenti” . Il portavoce del commissario europeo Almunia ribadisce dunque le richieste fatte all’Agcom la scorsa settimana, quando con una lettera aveva invitato l’Autorità per le comunicazioni a un “attento monitoraggio” dell’asta. Bruxelles aveva già aperto una procedura d’infrazione (mai chiusa) contro l’Italia per le condizioni anomale del mercato televisivo, nel lontano 2006. Un’altra ammonizione potrebbe costare cara alle casse dello Stato, che con ogni probabilità dovrebbe pagare una multa al governo continentale. La Commissione europea, oltre a una più ampia competizione, ha anche chiesto di allungare il periodo di concessione delle frequenze: gli attuali cinque anni non consentono alle compagnie di recuperare gli investimenti fatti. Seguici su Twitter @QuoMediaNews
L’Europa vuole frequenze per tutti

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