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L’Huffington Post accoglie Jill Abramson

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L’ex direttore di The New York Times , Jill Abramson, da poco scaricata dal quotidiano più celebre d’America, diviene blogger per Huffington Post , il giornale online di Arianna Huffington, tra i più letti dagli internauti statunitensi. Abramson si occuperà di approfondimenti sui meccanismi e i personaggi dei media. Nel frattempo, a New York, è stato presentato il rapporto che studia le strategie digitali del Times , con qualche nota negativa per la testata che, nonostante la qualità della sua informazione e l’autorevolezza, non riesce a conquistare i lettori del web. Proprio questa anaffettività del pubblico pare sia stata la causa del licenziamento di Abramson. Innanzitutto, le notizie di Nyt non vengono distribuite efficacemente onlie : troppa importanza per la homepage, sempre meno visitata dai lettori, poca ai social media, nuovo bacino di approvvigionamento news. Troppa disparità tra edizione cartacea , che assorbe le firme migliori anche per incarichi minori, e internet , cui non viene offerta una supervisione ditoriale nella fase di pubblicazione e promozione degli articoli. Per non dire della netta separazione tra redazione e parte business del giornale (desueta) e tra parte creativa, votata alle innovazioni, e i giornalisti, spesso stagnanti. E infine l’archivio : 14,7 milioni di notizie difficilmente reperibili e con troppi vincoli che, se fossero aboliti, darebbero agio a milioni di naviganti di fruire dell’enorme potenziale di The New York Times.  Per invertire la tendenza, non basterà un nuovo direttore.

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