La crisi colpisce anche il mercato del libro e l’editoria italiana si conferma in quella che l’Associazione italiana editori chiama espressamente una “zona grigia “. I dati del Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia nel 2012 , annualmente stilato dall’ Ai e, sono stati diffusi a Francoforte, in occasione dell’inaugurazione della Buchmesse . E si tratta di numeri impietosi: nel 2011, infatti, il mercato dei libri ha segnato un -3,7% per quanto riguarda il giro d’affari e nei primi mesi del 2012 questo dato peggiora, arrivando a toccare un -8,7% . Il fatturato, sempre nel 2011, si è attestato a 3,3 miliardi di euro, con una flessione del 4,6%. Per quanto riguarda i canali di vendita, il rapporto Aie evidenzia come le librerie di catena abbiano superato la quota di mercato di quelle indipendenti, ma la flessione riguarda comunque tutte le tipologie. A soffrire è poi in maniera vistosa la grande distribuzione : le vendite di libri in supermercati e ipermercati hanno infatti segnato un -17,9%. Cresce ancora invece la produzione di libri (+4,5%) , con le case editrici che aumentano dello 0,9% rispetto al 2010. Stabile l’export, con una diminuzione delle traduzioni e un aumento di coedizioni e vendita di diritti.
Libri, il piatto piange

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