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L’internet of things verso gli standard

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Frigorifero,, termostato, computer, tablet, tv e impianto d’allarme: sono sempre più i dispositivi, anche domestici, connessi alla rete, così le industrie di settore hanno deciso di riunirsi in un consorzio per lo sviluppo delle così detta ‘rete delle cose’ . Tra i promotori dell’Open interconnect consortium ci sono marchi come Intel, Samsung, Dell e Broadcom , che hanno unito le forze in questa associazione non profit che lavorerà alla definizione dei requisiti base di connettività per garantire l’interoperabilità di miliardi di oggetti connessi al web. Le aziende consorziate forniranno alle altre le specifiche necessarie, le implementazioni open source e i programmi di certificazione per la connettività wireless di ciascun dispositivo, così che sia predisposto al sistema dell’internet delle cose. Gli ingegneri di Oic contribuiranno allo sviluppo dei software e delle strutture utili all’impresa : il primo codice scritto riguarderà soluzione per la casa e l’ufficio, ambienti sempre più tecnologicizzati e legati al web, mentre i progetti futuri toccheranno i campi dell’automotive, della sanità e dell’industria. Sarà poi la volta dei protocolli per i dispositivi. Coordinare miliardi di prodotti connessi non sarà semplice , così come sviluppare un mercato proficuo attorno a essi: oltre a standard per la programmazione e la coabitazione in rete, serviranno norme a garanzia della privacy e dell’efficienza, a favore dei consumatori. Ma questo è compito delle istituzioni, più che delle aziende.

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