L’Irlanda ha annunciato un cambio di politica fiscale nei confronti delle grandi aziende straniere legate a internet e alle nuove tecnologie, che non avranno più la possibilità di dichiararsi senza residenza e di accedere così alla tassazione agevolata al 2% (invece dell’11,5%). Facebook, Apple e altri colossi hanno beneficiato per anni della fiscalità minima in Irlanda , che grazie ai privilegi aveva attirato le compagnie hi-tech negli anni ‘90, divenendo la Silicon Valley europea salvo poi accorgersi – in tempi di crisi e di licenziamenti – che ai grandi ricavi di Google & Co. non corrispondevano benessere per il Paese e tasse congrue versate nelle casse dello Stato. Il governo di Dublino si prepara ad abrogare la norma sulle aziende senza residenza , ma le compagnie americane potranno comunque scegliere come propria nazionalità fiscale qualsiasi Paese, anche quelli a tassazione praticamente nulla come le Bermuda. L’Irlanda inasprirà la legge, ma il trucco per i grandi marchi del web è a portata di mano.
L’Irlanda volta le spalle ai big del web

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