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L’Italia digitale: come cambiano i consumi nella penisola

I social dominano il panorama, ma la televisione mantiene la sua centralità nel sistema dei media italiano

Il Rapporto del Censis, media e libertà 2024 sulla comunicazione in Italia dipinge un paese sempre più digitalizzato ma con peculiarità significative. Internet supera il 90% di penetrazione, mentre i lettori di libri calano ulteriormente (-5,6%). La televisione rimane il medium più trasversale, raggiungendo il 94,1% degli italiani.

Gli italiani spendono 14,9 miliardi di euro in consumo di media, navigando in un ecosistema sempre più algoritmico. Il 60% degli intervistati riconosce di essere influenzato dagli algoritmi nelle proprie scelte quotidiane. Nonostante ciò, il 55,9% ritiene che i social dovrebbero consentire espressione senza restrizioni.

La Tv conferma la sua centralità nel sistema nazionale, con crescite significative nelle modalità di fruizione alternative: satellitare (+2,6%), web tv (+2,3%) e mobile (+1,4%). Solo il digitale terrestre registra una lieve flessione (-1,8%). Anche la radio dimostra notevole resilienza, mantenendosi al 79,1% grazie alla sua capacità di adattarsi a diverse piattaforme. L’autoradio resta il canale preferito (68,9%), seguita dalla radio tradizionale (46,8%) e mobile (25,4%).

Il declino della carta stampata appare inarrestabile: i quotidiani cartacei toccano il minimo storico al 21,7%, con una perdita del 45,3% dal 2007. Cresce invece l’informazione online, con i siti web che raggiungono il 61% (+2,9%). Tra i giovani (14-29 anni) domina incontrastato l’universo visuale: Instagram (78,1%), YouTube (77,6%) e TikTok (64,2%) catalizzano l’attenzione, ridefinendo le abitudini di consumo di un’intera generazione.

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