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L’Italia e i reati: le metropoli pagano il prezzo della criminalità di strada

Milano, Firenze e Roma guidano le statistiche. Gli arresti di minori crescono del 30% rispetto ai livelli pre-pandemia.

L’Italia ha registrato 2,38 milioni di reati denunciati nel 2024, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% sul 2019. I dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Viminale confermano il trend post-pandemico in ascesa. I livelli dei reati superano ora anche quelli del 2018, pur rimanendo inferiori del 15% rispetto al picco di dieci anni fa.

L’impennata si concentra nelle aree metropolitane. Sette delle 14 città metropolitane italiane occupano le prime dieci posizioni per densità di reati ogni 100.000 abitanti. Milano conquista il primo posto, seguita da Firenze e Roma. Queste tre città raccolgono il 23,5% di tutti gli illeciti nazionali. Bologna, Rimini e Torino completano il gruppo di testa.

Le aree metropolitane assorbono ora il 47,9% del totale dei reati, in crescita rispetto alla media stabile del 44,5% registrata tra il 2009 e il 2019. Milano e Roma da sole catturano un quinto di tutti gli illeciti nazionali. Questa concentrazione riflette la complessità urbana: le popolazioni quotidiane spesso raddoppiano rispetto ai residenti attraverso flussi di turismo, lavoro e studio. La densità elevata genera tassi di conflittualità maggiori.

La criminalità di strada traina le statistiche. I furti restano la categoria dominante con oltre un milione di casi denunciati—il 44% di tutte le denunce—in aumento del 3% su base annua. I furti in abitazione sono cresciuti del 4,9%, i furti d’auto del 2,3%, gli strappi dell’1,7%, i borseggi dello 0,6%.

Le rapine sono salite dell’1,8%. I reati legati agli stupefacenti hanno segnato un balzo del 3,9%. Le denunce di violenza sessuale sono schizzate al 7,5%. Le lesioni dolose crescono del 5,8%, i danneggiamenti dell’1,6%. In controtendenza: il contrabbando crolla del 38%, gli incendi calano del 5,3%, le truffe informatiche scendono del 6,5%—invertendo i precedenti pattern di crescita alimentati dalla tecnologia.

I dati provvisori del Viminale per il primo semestre 2025 mostrano un calo del 4,9% dei reati denunciati rispetto allo stesso periodo del 2024, anche se le cifre definitive potrebbero modificarsi.

Il profilo demografico degli autori  dei reati rivela due tendenze critiche. I minori hanno totalizzato 38.247 denunce o arresti nel 2024, con un incremento del 16% sul 2023 e del 30% circa sui livelli pre-Covid. Un arrestato su quattro per rapina in pubblica via ha meno di 18 anni.

Gli stranieri hanno rappresentato 287.396 denunce o arresti—l’8,1% in più rispetto al 2019. Costituiscono oltre un terzo di tutti i segnalati. Per i reati predatori la proporzione supera il 60%: borseggi, strappi e rapine in pubblica via mostrano tassi particolarmente elevati di coinvolgimento di cittadini stranieri.

All’opposto, province come Oristano, Potenza, Benevento, Enna, Sondrio, Treviso e Pordenone registrano le densità criminali più basse per abitante. Questi territori più piccoli e meno densamente popolati non subiscono le fluttuazioni quotidiane di popolazione che caratterizzano i poli metropolitani.

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