“La National security agency porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano” . Le parole di Gleen Greenwald, ex cronista di The Guardian che ha portato allo scoperto lo scandalo Datagate , non lasciano adito a dubbi: secondo i file consegnatigli dall’ex dipendente Cia Edward Snowden, le spie americane e britanniche tenevano sotto controllo anche le attività politiche italiane. Gli agenti segreti di Sua Maestà si sono intromessi più volte nella rete di fibra ottica nostrana , captando e-mail, tracciando il traffico web di migliaia di utenti e intercettando telefonate, così da costruire una mappa (vitruale e al tempo stesso molto concreta) delle attività del nostro Paese, con informazioni riservate sulla linea politica ed economica. Il software statunitense Prism ha agito per anni in modo simile sulla nostra rete internet. Stando a quando detto da Greenwald, le spie avevano un accordo con i pari ruolo italiani . L’affermazione ha provocato l’intervento del Copasir, commissione parlamentare che controlla le attività dei servizi segreti: secondo l’ente “non sono state fatte intercettazioni telefoniche massive di cittadini italiani sul nostro territorio […]. I loro filtri – ha detto il presidente Giacomo Stucchi, riferendosi alla Nsa americana – impediscono che ci sia una raccolta massiva di informazioni” . La stessa Nsa ha smentito l’esistenza di attività di spionaggio generalizzato in Italia, ma è difficile credere che lo scandalo – sempre più globale – abbia escluso il nostro Paese. Francia e Germania sono state travolte dall’onda lunga del Datagate , con i governi di Parigi e Berlino che sono state oggetto di ‘attenzioni particolari’ da parte dell’intelligence americana e, dopo aver minimizzato l’accaduto per mesi, negli ultimi giorni hanno chiesto chiarimenti all’amministrazione Obama. Al termine del prossimo Consiglio europeo, Francois Hollande e Angela Merkel avranno un colloquio bilaterale per definire una linea comune sulla questione. Si attendono cenni di vita da Roma, mentre Greenwald ha annunciato per i prossimi giorni la pubblicazione di numerose informazioni sul controllo delle comunicazioni italiane.
L’Italia e il grande fratello americano

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