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L’Italia è leader mondiale della pasta

La produzione nel mondo sfiora i 17 milioni di tonnellate e gli italiani detengono il record di produttori ma anche di consumatori. Un mercato destinato a crescere a livello mondiale ma che registra già numeri importanti.

L’Italia è la prima al mondo nella classifica dei Paesi produttori di pasta, con 3,6 milioni di tonnellate, prima di Turchia e USA, e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro. A dirlo è un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati Istat (gennaio-dicembre 2023) che fornisce dati interessanti anche sul consumo e l’esportazione.

Oltre a essere i primi produttori, gli italiani sono anche i più grandi consumatori di pasta. Si stima infatti che il consumo annuo pro-capite sia di circa 23 chili per un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in classifica. Seguono Venezuela (15 kg), Grecia (12,2 kg), Perù (9,9 kg) Cile (9,6 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Turchia (8,7 kg), Iran (8,5 kg), Francia (8,3 kg) e Germania (7,9 kg).

Anche l’export registra numeri importanti dal momento che il 61% della produzione nazionale, quindi ben oltre la metà, è destinata all’estero. Sono oltre 2,2 milioni le tonnellate esportate, con una leggera contrazione in termini di volumi (-3,7% rispetto al 2022), che ha interessato gran parte del comparto agroalimentare, a fronte di un valore pari a 3,8 miliardi di euro (+3% rispetto al 2022). Della pasta esportata circa 1,5 milioni di tonnellate è destinato ai paesi dell’UE mentre quasi 780 mila tonnellate finiscono in paesi terzi.

L’export rappresenta il 64,8% del totale nei Paesi UE e il 35,2% riguarda i Paesi non UE, America, Asia, Africa, Oceania. I Pesi più ricettivi sono Germania (425.134 tonnellate), Regno Unito (278.043 tonnellate), Francia (264.269 tonnellate), Stati Uniti (247.088) e Giappone (67.233). Si registra inoltre una crescita tra il 5 e il 20% in Brasile, Israele, Finlandia, Slovenia, Albania, Marocco, Perù, Lussemburgo, Portogallo; tra il 20 e il 50% in Libano, Australia, Somalia, Georgia, Cuba, Egitto, Pakistan, Nepal; superiori al 50% in paesi asiatici come Mongolia, Pakistan e Sri Lanka. Buoni segnali rispetto ai consumi si registrano anche in alcuni paesi africani come Camerun, Ruanda, Mozambico e Nigeria.

Un successo mondiale quindi dovuto sicuramente al fatto che la pasta è un alimento sempre più sostenibile, versatile, nutrizionalmente bilanciato e accessibile. Anche il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio e si va verso nuovi metodi di cottura grazie anche al miglioramento dei processi produttivi.

di Antonietta Vitagliano

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