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L’Italia negli Emirati Arabi diventa un libro

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L’ambasciata italiana ad Abu Dhabi ha pubblicato un volume con 50 anni di contributi italiani al paesaggio negli EAU.

 

Ben prima che divenissero una meta commerciale alla moda (e per la Moda), gli Emirati Arabi Uniti sono stati per l’Italia una meta “costruttiva” nel senso più etimologico del termine. Qui, infatti, l’architettura e l’ingegneria italiane sono chiamate da almeno 50 anni a esprimersi al meglio per sviluppare il paesaggio urbano e industriale in un ambiente pieno di sfide. A celebrare i risultati ottenuti in questo ambito dal 1971 in avanti c’è ora un libro: ‘The Italian Legacy in the United Arab Emirates: The Urban and Industrial Landscape’, pubblicato dall’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi in collaborazione con Skira Editore.

Abu Dhabi – Landscape

 

Costruzioni dal 1971 a oggi

L’opera, a cura di Lucia Pizzinato, ripercorre il contributo dell’architettura e dell’ingegneria italiana nello sviluppo paesaggistico degli Emirati Arabi Uniti dal 1971 a oggi. Frutto di un approfondito lavoro di ricerca sul territorio, il volume è corredato di fotografie e testi relativi a quarantasei progetti realizzati da aziende, imprese e studi di architettura italiani che rappresentano le eccellenze produttive del nostro Paese negli Emirati: dai grandi impianti energetici alle infrastrutture e alle architetture che diventano tratti distintivi di un paesaggio in costante evoluzione e rapida trasformazione delle città di Abu Dhabi e Dubai.

Abu Dhabi – Piscine e palmizi

50 anni vissuti da Emirati

Realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti, dello stabilirsi dei rapporti diplomatici tra Italia ed EAU e di Expo 2020 Dubai, il libro mette in luce il rapporto di collaborazione costante tra i due Paesi. “Un connubio”, spiega l’ambasciatore d’Italia ad Abu Dhabi, Lorenzo Fanara, “che si basa sulla forte domanda di prodotti, design e progetti italiani presente negli Emirati fin dalla loro costituzione. La forte e convinta richiesta di made in Italy non solo sostiene il nostro export e i nostri servizi in questo dinamico mercato, ma ci rende anche orgogliosi per aver contribuito a plasmare il paesaggio architettonico di questo splendido Paese geograficamente così lontano, eppure umanamente così vicino, all’Italia”.

di Daniela Faggion

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