E’ considerato il sistema di comunicazione e sviluppo quotidiano del futuro, ma già ora l’internet of things, la rete dei dispositivi casalinghi connessi al web, si sta diffondendo rapidamente nella vita degli italiani . Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2013 erano 6 milioni gli elettrodomestici di questo tipo e il giro d’affari del settore ha raggiunto i 900 milioni di euro. Riscaldamento, antifurto, demotica e altro ancora, fino ad arrivare alle smart car , ovvero alle automobili che si giovano dei servizi della rete per migliorare le proprie prestazioni e rendere più confortevole il viaggio dei passeggeri. In Italia il tasso di crescita dei dispositivi casalinghi collegati al web è stato dell’20% durante lo scorso anno, ma l’evoluzione prosegue e secondo i ricercatori nel 2016 oltre il 20% delle autovetture (7,5 milioni di veicoli) sarà dotato di una console internet. E se è salito il numero degli elettrodomestici presenti online, anche il fatturato del ramo ha registrato un notevole passo avanti , con un incremento dell’11% rispetto al 2012, tanto che per l’anno in corso si punta decisamente a superare il traguardo del miliardo di euro. “ Da un lato, si assiste a una crescita organica delle applicazioni più consolidate che ancora oggi rispondono al bisogno di connettività facendo leva sulla rete cellulare – dice Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio – . Dall’altro, si muovono ambiti di applicazione meno consolidati. In particolare lo smart home & building e poi lo smart car” . Il futuro, anche in Italia, è iniziato.
L’Italia scopre l’internet delle cose

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