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L’Italia sui ghiacciai del Karakorum per il censimento e la prevenzione dei dissesti

La più grande riserva d’acqua dolce asiatica si affida alla tecnologia italiana per catalogare gli oltre 7.200 ghiacciai presenti sul territorio.

Il progetto si chiama Glacier and Students e vede in prima fila l’Italia nello stilare l’inventario dei 7.200 ghiacciai della catena montuosa Karakorum, nella regione del Gilgit Baltisan, attraversata dal fiume Indo. Si consolida così la collaborazione scientifica con il Pakistan, avviata ormai un secolo fa, grazie a un accordo bilaterale promosso dall’Associazione Ev-K2, con la partnership dell’Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), Cooperazione italiana, Asi, Università di Cagliari e Milano, oltre a università e istituzioni pakistane.

Il progetto ha l’obiettivo di consegnare al Pakistan nuove tecnologie remote sensing di riconoscimento dei ghiacciai per la conoscenza delle proprie risorse idriche, fondamentali per la popolazione, agricoltura e produzione energetica.

Il monitoraggio consente anche di attivare un sistema di prevenzione dei rischi di dissesti idrogeologici, compresi i Glof, fenomeni di sfondamento dei laghi glaciali nelle aree montane del Paese, e di allerta per le inondazioni; solo nel 2022 hanno colpito le pianure  pakistane, con oltre 1.200 morti, un milione di abitazioni distrutte e 468.000 sfollati.

Secondo il Global Climate Risk Index, infatti, il Pakistan è uno tra i dieci al mondo più colpiti dalla crisi climatica e un punto di equilibrio geopolitico nel cuore dall’Asia.

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