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L’obiettivo è (saper) leggere

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Italiani bocciati in italiano e matematica. Nel nostro Paese le competenze linguistiche e scientifiche sono al di sotto della media dei Paesi dell’Ocse. Ultimi nelle “ competenze alfabetiche” dietro Spagna e Francia (penultima e terzultima), ben distanti da Giappone e Finlandia che guidano la classifica internazionale insieme alla maggioranza dei Paesi del nord Europa. Sono i risultati del Program for the International Assessment of Adult Competencies , l’ indagine internazionale promossa dall’Ocse che valuta le competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni. Il rapporto evidenzia i risultati dei sistemi di istruzione e il rapporto tra questi e il mercato del lavoro, analizza le competenze in relazione alla possibilità di migliorare le prospettive occupazionali di tutta la popolazione, individua le fasce di popolazione a rischio e misura il match esistente tra le competenze offerte, disponibili sul mercato del lavoro e quelle richieste dal mercato del lavoro , in senso globale e nei singoli paesi. Le competenze della popolazione 16-65 anni sono sicuramente correlate con i livelli di istruzione , questo si conferma in tutti i paesi. Gli adulti italiani dimostrano un limitato possesso di competenze , raggiungono infatti punteggi inferiori alla media Ocse, che li collocano all’ultimo posto della graduatoria relativa alle competenze alfabetiche funzionali.  In questo contesto e alla luce dell’equilibrio ancora precario tra carta e inchiostro digitale, ha aperto nei giorni scorsi a Francoforte la Buchmesse, la più grande fiera del libro al mondo . Che quest’anno avrà come Paese ospite il Brasile, rappresentati in Germania da oltre 260 nuove pubblicazioni e 90 autori . Anche se leggermente in calo rispetto al 2012, i numeri della Buchmesse sono, come ogni anno, impressionanti. Oltre 7100 espositori sono arrivati a Francoforte da più di 100 Paesi. Nei sei giorni della manifestazione sono previsti oltre 3mila appuntamenti, cui prenderanno parte i 1500 autori invitati. Self-publishing, digitalizzazione dell’offerta, start-up nel settore dell’editoria, tra i temi principali. Fino a pochi anni fa gli autori che pubblicavano libri senza un editore alle spalle erano guardati con sospetto, oggi le cose sono cambiate. “ Tre anni fa il tema non esisteva ancora – ha spiegato il direttore della fiera, Juergen Boos -,  in questa edizione gli abbiamo dedicato 50 appuntamenti ”. Fondamentale, come da qualche anno a questa parte, sarà anche la realtà degli e-book e delle librerie online. Per l’edizione 2013 la Buchmesse punta a mettere al centro dell’attenzione anche le molte start-up che lavorano nel settore, perché se l’editoria non sarà in grado di parlare alla comunità della rete “ guardandola negli occh i”, farà la stessa fine dell’industria discografica.   La Fiera di Francoforte è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute dell’editoria, con la presentazione del  rapporto annuale dell’Associazione italiana editori . Il quadro è desolante: il  2012 per il comparto del libro, è stato un vero annus horribilis, con un dato finale che si attesta su un -6,3% rispetto al 2011 (meglio quindi del dato Nielsen che parlava di vendite in calo del 7,8%), ma se dal conteggio si escludono ciò che non è propriamente libro, si arriva fino al profondo rosso di un -8,4%. Il mercato del libro scende dunque a quota 3,1 miliardi (2,86 se si esclude l’usato). Il presidente dell’Aie, Marco Polillo, ha ribadito la necessità di una politica per il libro da parte di chi ci governa. “E ‘ un dato che era già preoccupante l’anno scorso ora è diventato più preoccupante e se non poniamo in atto qualche meccanismo per dare un po’ di respiro andremo incontro a periodi molto tristi molto preoccupanti e delicati”. Nel panorama piuttosto fosco si segnala però una lieve crescita della percentuale di lettori, che sono ora il 46% degli italiani con più di sei anni, risultato comunque al di sotto della media europea. Bene invece il mercato degli e-book che, pur con numeri che restano limitati in valore assoluto, è praticamente raddoppiato in un anno.

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