L’ industria porno australiana affila le armi per sdoganare il genere che fattura 393 milioni di dollari, solo nel 2006, ma che si scontra con la dura legislazione del paese. E’ infatti possibile guardare a casa i film con scene di sesso esplicito, ma ne è vietata la vendita in sei regioni. Solo due territori, compresa la capitale Camberra, sono autorizzati alla vendita. Ma adesso la compagnia AdultShop.com Limited ha chiesto di liberalizzare la vendita di film porno anche a negozi e stazioni di servizio. La motivazione è che il 95% dei film sono venduti sul mercato nero alimentando la pirateria. Ma le associazioni di consumatori fanno scudo: il porno in vendita libera è ancora un tabù per gli australiani.
Lotta per liberalizzare il porno in Australia

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