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Marano: Mentana non fa paura, Rai 5 a novembre

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Sono tre i pilastri su cui Antonio Marano intende costruire la Rai del futuro: programmi adatti a ogni piattaforma dal cellulare al web passando per la televisione; aprirsi ai giovani ed ai prodotti pensati non solo per la televisione; vendere le nostre produzioni anche all’estero.   Il vicedirettore generale della Rai, intervenuto oggi al Prix Italia in corso a Torino, oltre a questa visione di lungo termine ha anche voluto soffermarsi sulla stratta attualità . A cominciare da Enrico Mentana, il cui Tg su La 7 sfiora oramai il 10% di share, senza però togliere ascolti a Tg1 e Tg5. “ Chi guarda Mentana non è lo spettatore dei due grandi telegiornali , bensì un telespettatore che è anche connesso via internet e cerca notiziari e agenzie stampa aggiornate – ha risposto Marano – e infatti chi sta perdendo audience in questa vicenda è Sky , non noi. Da parte nostra l’impegno è fare il più bel canale all news a livello italiano, abbiamo la forza di farlo e questa è la risposta che dobbiamo dare a La7 e non a Mentana come singolo” Quindi più forza a Rai News 24 e “cambiamenti sui tg delle tv ammiraglie. I tg principali vanno tutelati, ma certo, non è detto che l’all news in futuro non abbia una capacità propria di essere competitiva in tutte le fasce” Interrogato sulla mozione dei finiani sulla libertà di stampa Marano non ha voluto rispondere, ma in un passaggio della conferenza stampa ha detto: “ In Italia c’è un pluralismo da paura, ma sulle nomine non mi esprime perché non mi compete – ha spiegato il vicedirettore generale di viale Mazzini – ma posso dire che nei nostri nuovi palinsesti c’é una quantità di news 4 volte superiore agli altri Paesi” Se quindi il presente non sembra turbare Marano, sul futuro serve un’accelerazione. Anche perché le novità sembrano piacere agli abbonati Rai. Guardando infatti ai dati dei primi 8 mesi del digitale terrestre, che oramai copra il 70% del territorio nazionale, la Tv di Stato sembra uscirne bene: in un’intera giornata la Rai conquista il 43% di share con una crescita di 4 punti rispetto al 2009 ; calo dell’1% dei generalisti a fronte della caduta di Mediaset del 7%; i canali specializzati Rai hanno raggiunto il 7%; 6 dei primi 10 canali specializzati del digitale sono Rai. “Guardando al 2015, e noi lo stiamo già facendo in previsione dell’Expo di Milano – ha spiegato Marano – ci sarà solo la televisione mobile . Quello sarà il punto di riferimento, ecco perché i nostri programmi devono andare bene anche web e telefonia oltre che per la televisione. Altrimenti sì, come ci accusano, faremo una televisione solo per vecchi e pensionati, che non va bene neanche per la raccolta pubblicitaria” . Forte anche l’impegno per la crescita delle sedi locali in attesa che a novembre parta finalmente Rai 5, l’ultimo tassello del bouquet che si dedicherà a spettacoli, cultura e produzioni televisive straniere come quelle in concorso al Prix Italia cominciato ieri a Torino.

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