Grande successo al Taormina Film Festival per Matt Dillon. L’attore all’evento cinematografico italiano è stato accolto dall’entusiasmo dei fan. “Quello che mi piace di voi italiani è la generosità con cui sapete accogliere noi attori – ha spiegato Dillon -. In un film quel che conta è avere un buon personaggio, non è necessario che sia simpatico, non deve per forza piacere al pubblico, deve avere una sua storia. Anche quando ho lavorato come regista l’ho fatto sempre con l’intenzione che lo spettatore vedesse se stesso e si potesse riconoscere nel personaggio ”. Però, rispetto a quando Dillon era sulla cresta dell’onda, il cinema è molto cambiato: “ È vero, ma come è cambiato il mondo – ha detto l’attore, un filo amareggiato – . Oggi nessuno porta più l’orologio al polso perché tutti guardano l’ora sul telefonino: la tecnologia, gli effetti speciali, il 3D hanno avuto una grande parte in questo cambiamento. Per fortuna resiste il grande cinema d’autore, che mette al centro gli esseri umani e le loro storie. Penso anche al vostro Paolo Sorrentino e al suo La grande bellezza, davvero potente ”. La soluzione per “ritornare al passato ”, secondo il protagonista di Tutti pazzi per Mary è una sola : “Affidarsi alla televisione. Oggi il cinema propone molti prodotti interessanti ma vince l’intrattenimento, mentre la televisione è più stimolante, si dedica più ai personaggi – ha continuato l’attore che ha appena finito di girare una miniserie per la Fox , Wayward Pine” -. Un mistery drama prodotto e diretto da Night Shyamalan, a metà strada fra Lost e Twin Peaks. Ora voglio dedicarmi a un documentario sulla musica jazz. È il bello dei documentari: l’idea è lì, posso ritornarci sopra anche a dieci anni di distanza”.
Matt Dillon: salvare il cinema attraverso le serie tv

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