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Mediaset punta sul video on demand online e il Tgcom parla cinese

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In autunno Mediaset lancerà nuovi servizi di video on demand sul web. “Il nostro Video On Demand si chiamerà Rivideo e offrirà all’utente quattro modalità di fruizione, a seconda delle sue necessità e disponibilità” spiega Yves Confalonieri, direttore Rti Interactive Media. Si tratta di download e podcast a tempo (visione dell’intero episodio o film con una durata precisa), a tempo indeterminato (senza limiti di tempo), streaming (visione del prodotto con inserti pubblicitari, il tutto gratuito) ed eventi live dedicati . Le tipologie di prodotto disponibili sono cinque: fiction italiane (Carabinieri, ecc), serie tv americane (O.C., smallville, ecc), il calcio di serie A e programmi tipo “Le Iene” o “Scherzi a parte”. Le serie sono offerte episodio per episodio a 1,99 euro l’uno. “Internet, in Italia, rispetto ad altri paesi, ha una penetrazione minore – dice Confalonieri – ma abbiamo notato come siano cresciute le connessione broadband; una nuova tecnologia sulla quale poter far nascere un nuovo prodotto”. E’ invece online da pochi giorni www.talent1.it , uno spazio web dedicato ai talenti nel campo della musica, ballo, comicità, recitazione . “Gli utenti possono mandare video che saranno comunque ‘moderati’ – dice Confalonieri – poi, dall’autunno, Italia 1 programmerà un appuntamento notturno condotto da Tommy Vee, dove i più’ talentuosi saranno protagonisti di performance live. Una community moderata, che avrà visibilità attraverso programmi dedicati ma anche iniziative speciali, che vedranno gli utenti impegnati anche in giochi e concorsi”. Il Tgcom invece guarda all’oriente con “ChinaTown Today”, telegiornale italo-cinese in onda sul web che racconta la comunità cinese a Milano . “E’ un progetto che nasce proprio oggi e vuole essere un giornale di quartiere – ha detto il direttore del Tgcom Paolo Liguori -. Internet oggi è un mezzo di moltiplicazione enorme, utile anche per stimolare nuove frontiere. Ecco, io vorrei che questo fosse un progetto dal quale far nascere altre realta’ giornalistiche”.

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