Era il gennaio dell’anno scorso e, nell’arco di una notte, decine e decine di video registrati da trasmissioni Mediaset e poi caricati dagli utenti su YouTube scomparvero misteriosamente. In particolare, il bando riguardò in particolare i filmati del Grande Fratello, di cui Canale 5 detiene i diritti. L’iniziativa che si concretizzò in una citazione presso il Tribunale di Roma contro Google (proprietaria di YouTube): Mediaset chiese il risarcimento per le “giornate di visione perdute da parte dei telespettatori” , con relativi introiti pubblicitari. Il Tribunale di Roma ha accettato la richiesta del network televisivo e in una prima ordinanza ha ottenuto la rimozione dei video del reality, mentre sta ancora valutando la richiesta di 500 milioni di euro di risarcimento per illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video. La vicenda, a parti invertite, ricorda molto da vicino il Lodo Mondadori di cui si attende a giorni la sentenza di secondo grado. Anche per lo scontro Mediaset-Google si potrà applicare la norma appena annunciata in Finanziaria secondo cui il giudice deve sospendere i maxi-risarcimenti previo pagamento di un’idonea cauzione? Sempre a giugno è arrivato un’altra vittoria per le televisioni della famiglia Berlusconi: il canale dell’ Unione nazionale consumatori su YouTube è stato chiuso su istanza del titolare dei diritti (Mediaset): proponeva infatti brevi estratti di trasmissioni televisive senza averne autorizzazione. Un esempio di quello che potrà accadere, senza passare dai giudici, quando entrerà in vigore la nuova ordinanza Agcom.
Mediaset-YouTube, lo scontro sui video e il cavillo della nuova Finanziaria

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