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Mentana e Mediaset su binari diversi

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LA TV Dà I NUMERI di Giorgio Bellocci Lo dico da ammiratore di Enrico Mentana: ho il timore che nelle prossime settimane lo strappo con Mediaset venga ricucito. Il tempo di realizzare cosa significhi dal punto di vista degli ascolti perdere il “Matrix” di Mentana e magari anche questa volta il tutto viene fatto rientrare in cavalleria. Sì, perché se da un lato è innegabile che la lunga avventura del giornalista con il gruppo sia stata contrassegnata da momenti di tensione (su tutti l’improvvisa defenestrazione dalla direzione del TG5) è altresì vero che ogni volta qualcuno ci ha messo una pezza. Credo che Mentana sia inviso a molti all’interno di Mediaset ma pure lì chi capisce di televisione sarà rimasto almeno un po’ perplesso. E’ Fedele Confalonieri il negoziatore che dovrebbe farsi carico di un’azione diplomatica. Probabilmente l’unico interlocutore gradito a Mantana in questo momento di scontro. Detto questo, io mi auguro invece che il fatto rappresenti una svolta nella carriera di colui che reputo il miglior giornalista televisivo d’Italia. Il suo sfogo di lunedì legato alla vicenda di Eluana Englaro è sintomatico di un disagio per la linea di basso profilo assunta da Mediaset negli ultimi anni per l’informazione. Nelle stagioni delle ravvicinate elezioni politiche vedevi Claudio Martelli, Maurizio Belpietro, Irene Pivetti, e qualche altro frammento di approfondimento. Poca roba, a orari pessimi, e molta faziosità in circolo con la felice eccezione di “Matrix”, ma meglio che niente. Oggi c’è il deserto assoluto, in linea con le costrizioni di un gruppo che ogni giorno deve confrontarsi con il conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi. Certo, ci sono scelte d’investimento che prediligono la fiction, lo sport e hits costosi come “Striscia la notizia” e “Amici”. Ma ha ragione da vendere Mentana quando dice che una tv commerciale non può vivere solo d’ascolti. Lo ha detto nel momento in cui la rete gli ha impedito di realizzare un instant talk dedicato all’epilogo del caso Englaro, magari in sostituzione del “Grande Fratello” C’è da credere a Mentana quando afferma che anche la soluzione delle finestre aperte sul reality poteva andare bene, fino al canonico orario d’inizio di “Matrix”. Cancellare il “Grande Fratello” secondo me non avrebbe avuto senso, per non parlare del danno economico da mettere in conto. Ma è inspiegabile il fatto che nemmeno l’intelligente proposta delle finestre informative sia stata accettata. Mediaset avrebbe fatto un figurone, pure mantenendo in onda su Retequattro le sortite filo-governative di Emilio Fede. Qualcuno maligna che i vertici del gruppo non vedessero l’ora di liberarsi di Mentana. Può darsi, ma io non darei per conclusa senza altri colpi di scena questa vicenda…

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