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Mesiano, protesta dei giornalisti Mediaset. Brachino invita il giudice in studio

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Continua a far discutere il caso Raimondo Mesiano . A schierarsi contro il pedinamento del giudice, reo di aver condannato Fininvest al pagamento di 750 milioni di euro, a opera del programma di intrattenimento Mattino 5 è stato un gruppo di giornalisti Mediaset, che ha espresso ” viva preoccupazione per quanto sta avvenendo nel mondo dell’informazione e nelle reti Mediaset” e si è schierato dalla parte del giornalista Pietro Suber, esponente del comitato di redazione Videonews (testata diretta da Claudio Brachino che produce Mattino 5) che ha dato le dimissioni in seguito alla messa in onda del servizio. ” Il Coordinamento chiede inoltre all’Azienda un incontro urgente per fare chiarezza su quanto accaduto ” conclude il comunicato del cdr del Biscione, mentre i giornalisti di Videnews si preparano ad affrontare la questione durante l’assemblea odierna.  Claudio Brachino è tornato questa mattina sull’argomento invitando il magistrato a recarsi in trasmissione a rispondere a tre domande: “se la sua promozione degli ultimi giorni sia da mettere o meno con la sentenza sul caso Cir; se le legittime idee politiche di un magistrato non siano comunque in grado di influirne gli orientamenti; se non sia ‘savagante’ che abbia deciso sul caso Cir snza nemmeno affidarsi ad una perizia tecnica.   Invito qui Mesiano per scusarmi con lui e rivolgergli queste tre domande “, ha detto il giornalista prima di chiedere alla Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) un gesto di solidarietà per l’autrice materiale del servizio sul magistrato , il cui numero di cellulare è circolato in internet essendo pubblicato sulla sua pagina personale.   ” Se ho offeso Mesiano mi scuso con lui” , ha esordito Brachino dopo aver premesso che il servizio in questione “non appartiene certo al genere dei capolavori, ” e mi impegno a non trasmettere più quelle immagini. Lo stesso però facciano anche la Sky di Murdoch e Raitre. Noi non pediniamo nessuno, intendevamo solo parlare di un personaggio ormai pubblico “. Quanto alla questione dei calzini turchesi, quella era solo una ” battuta” , e il paese dove si poteva andare in galera per una battuta era la Cecoslovacchia comunista. Quanto al termine “stravaganze” , Brachino ha citato il Dizionario Zanichelli: ” atteggiamento raro, fuori dagli schemi” , per comentare subito dopo: ” e allora? “. Insomma, incalza, c’èstata tra la messa in onda del servizio e le polemiche successive “una sospetta sproporzione, come tra un buffetto e una cannonata”.   Nel mondo politico, intanto, la protesta si tinge d’azzurro, colore dei calzini di Mesiano definito ‘stravagante’ dalla trasmissione di Canale 5. Dario Franceschini ha lanciato tramite il social-network Twitter un appello affinché tutti indossino l’indumento incriminato per manifestare solidarietà al giudice, ” Sono a Chieti con un paio di calze azzurro turchese. Mettetevele tutti. Come il giudice Mesiano, colpevole solo di fare il giudice “, e alla troupe del Tg5 che domenica lo stava intervistando ha detto: ” Oggi non rispondo alle vostre domande. Piuttosto, inquadratemi i calzini”. Sfumature turchesi anche all’interno della maggioranza. Renato Brunetta ha espresso tutta la sua solidarietà al giudice, tenendo tuttavia a sottolineare di non averne ricevuta altrettanta, e Renato Calderoli ha definito “una sonora fesseria” l’iniziativa di Mattino 5, aggiungendo che “questo vale anche per tutti quegli scatti fotografici e riprese che riguardano la vita privata di chiunque”.

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