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“MUSIC FARM” E L’ESEMPIO DI CALIFANO

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Che bello vedere un reality dove i concorrenti vanno d’accordo tra di loro, si supportano e non litigano per banalità. Esito scontato trattandosi di un potenziale agorà creativo quale “Music Farm”? Assolutamente no! Basta pensare alle precedenti edizioni, in particolare a quella dell’anno scorso con Iva Zanicchi che si poneva come elemento disturbatore cercando lo scontro che manco Al Bano o Daniele Interrante ne “L’isola dei famosi”… E vogliamo ricordare le manfrine tra Baccini e Dolcenera? Certo, mentre scriviamo queste righe Massimo Di Cataldo sta dando fuori di matto. Ma la sua sembra più una protesta contro il regolamento, e c’é da scommettere che se dovesse scusarsi con i colleghi per i i danni fatti troverebbe la loro comprensione. Nel 2004 c’era invece l’irrefrenabile Loredana Berté che litigava con tutti, giurati compresi. A proposito della Berté, quest’anno saltuariamente tra gli opinionisti di Simona Ventura: l’abbiamo vista scagliarsi contro Viola Valentino, umiliarla e giudicarla una cantante di serie b; metterla in imbarazzo oltre i suoi odierni limiti vocali. Magari è il “gioco delle parti”, con Super-Simo a coordinare il tutto, e le due a luci di regia spente sono amicissime ben oltre il gelato consumato insieme negli anni che furono (rivendicato da Viola, smentito da Loredana)… Noi pensiamo comunque che qualcuno dovrebbe dire alla Berté di non buttarsi via in quel modo, soprattutto oggi che si è riguadagnata la stima in ambito artistico, considerate le buone critiche ricevute dal suo ultimo album. All’opposto ci riempie il cuore di gioia vedere Franco Califano (nella foto) mantenere un atteggiamento solare e di amicizia verso i colleghi. Il suo snocciolare nel sonno la formazione dell’Inter è già un momento cult e, ne siamo certi, porta acqua al mulino degli ascolti che sono buoni ma non scintillanti (2 milioni e mezzo di spettatori). Se nella controprogrammazione trovi “Ballarò” che riesce a volare oltre quota 5 milioni, affiancando addiritura il mogul Montalbano, te ne fai una ragione (il talk di Floris è ben rodato, e se poi hai in studio Silvio Berlusconi che straborda fai bingo). Meno prevedibili i 3 milioni e mezzo di “Distraction”, certo non un fiore all’occhiello di qualità per Italia 1, ma innegabile fenomeno auditel di questo scorcio di stagione.

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