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Nelle Marche è nato il primo okapi italiano

Okapi

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L’evento straordinario al Parco Zoo di Falconara Marittima. Il mammifero, lontano parente della giraffa, è a forte rischio di estinzione.

Si chiama Italo in onore del Belpaese ed è il primo cucciolo di okapi (Okapia johnstoni), un mammifero appartenente alla famiglia dei Giraffidi con caratteristiche molto simili alla giraffa, ad essere nato in Italia. È successo nei giorni scorsi al giardino zoologico Parco Zoo di Falconara Marittima nelle Marche, l’unico parco a livello nazionale a ospitare due esemplari di okapi con l’obiettivo di preservare la specie. 

Si tratta di un evento straordinario, perché è il primo cucciolo di okapi “italiano” e soprattutto perché è una specie in pericolo di estinzione presente nella ‘Lista rossa’ dell’International union for conservation of nature (Iucn). I motivi sono da ricercare nella perdita di habitat dovuta alla deforestazione e all’espansione agricola e urbanistica, ma anche nel bracconaggio per la carne e la pelle e nell’industria mineraria legale e illegale. Per queste ragioni, per proteggere le ultime popolazioni di okapi conosciute, nel 1987 è stato istituito l’Okapi Conservation Project.

Italo è il primogenito della coppia di okapi ospitata all’interno del giardino zoologico di Falconara fermata da Elani e Dayo. Al momento trascorre le sue giornate nell’area interna del reparto, accudito dalla mamma, e solo dopo circa 60 giorni dalla nascita potrà esplorare l’esterno. L’okapi fu scoperto nel 1901 in quella che oggi è la Repubblica democratica del Congo. Ha il collo lungo e la testa affusolata e una colorazione variabile che va dal cioccolato al bruno rossastro, sulla quale spicca il bianco delle caviglie e delle strisce orizzontali e degli anelli che cingono le zampe.

«La condivisione di questi momenti aumenta la consapevolezza sull’importanza del ruolo degli zoo per la conservazione delle specie minacciate di estinzione. – ha commentato Renato Piccinini, curatore del Parco ZooLa nascita di Italo è un evento particolarmente emozionante e significativo per noi che supportiamo l’Okapi Conservation Project, ma soprattutto per l’intera specie, in pericolo a causa della deforestazione”.

Foto: www.greenreport.it

 

di Antonietta Vitagliano

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