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NOVARI: IL FUTURO E’ IL DVB-H

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Intervista con l’amministratore delegato di 3 Italia: la tv sui cellulariporterà “uno sviluppo vero dell’interattività” e palinsesti ad hocIn principio c’erano le suonerie, ora sul cellulare si possono vedere video, ascoltare musica e navigare in internet. L’ultima novità riguarda la visione di film e presto sarà possibile vedere anche la televisione. Si è infatti conclusa la fase di consultazione, avviata dal ministero delle Comunicazioni, dello standard Dvb-H che permetterà la trasmissione su terminali mobili di programmi tv. Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia, racconta come la tecnologia sta cambiando il mondo della telefonia mobile.I telefonini sono i ‘contenitori’ del presente e del futuro: quali sono i contenuti che esistono adesso?L’avvento dell’Umts ha già rivoluzionato i contenuti sul mobile e una nuova rivoluzione è legata all’introduzione del Dvb-H. Già oggi sul videofonino si può trovare di tutto, potendo scegliere tra contenuti forniti dagli operatori e la libertà di navigare su internet a velocità sempre maggiori. La musica ha certamente un ruolo da protagonista, con milioni di download effettuati per scaricare suonerie, canzoni e video dei propri cantanti preferiti. Le community, poi, occupano un’altra parte importante nelle offerte di contenuti: i nuovi servizi sono sempre più attenti a creare luoghi di incontro tra persone con gli stessi interessi.Quali saranno i contenuti del futuro? Quali sono secondo lei quelli che traineranno maggiormente il mercato?Il video già oggi spazia dall’informazione allo sport, dai cartoni animati al cinema. Oggi in pay per view si può accedere a canali tematici e anche ai primi canali pensati apposta per il mobile, come ha fatto la Rai che ha creato un palinsesto con il meglio dei tre canali della tv di stato, tra dirette e programmi registrati. Domani, con il Dvb-H, a tutto questo si aggiungeranno una qualità sempre maggiore e finalmente uno sviluppo vero dell’interattività. Con un giusto studio degli ascolti, il canale televisivo ricevuto in mobilità darà un ritorno immediato al broadcaster sugli utenti collegati a questo o quel canale. Dati del genere potrebbero portare a un’ottimizzazione della programmazione artistica e a un miglioramento di canali, come il marketing, senza limitarsi invece al televoto nei reality.Il Dvb-H sarà una realtà o è un flop? La fase di consultazione si è appena conclusa: quando realisticamente arriverà sul mercato?Il Dvb-H oggi è una quasi-realtà con grandi potenziali. Mentre gli operatori e i produttori di contenuti si accordano già per esclusive nella spartizione dei prodotti, la parte difficile è legata alla realizzazione della rete di trasmissione: è realistico, quindi, affermare che il nuovo servizio non sarà attivo prima della fine dell’anno. Ma non è troppo ottimistico pensare di avere una copertura sufficientemente ampia da iniziare a trasmettere già a ridosso dell’estate.La tv sui cellulari come cambierà il modo di fruizione dei consumatori? insomma, la tv andrà in pensione?La tv non andrà in pensione, come non è successo alla radio quando è arrivata la tv e come non è successo all’analogico quado è arrivato il satellitare. Il Dvb-H semplicemente cambierà ancora una volta il modo di pensare alla televisione e il modo di ognuno di noi di crearsi un proprio palinsesto. In questo senso, se una tappa fondamentale era stata l’introduzione dei videoregistratori con nastro magnetico prima e i masterizzatori digitali poi, la tv in mobilità permetterà di vedere determinati programmi senza perdere il bello della diretta e senza essere costretti a trovare il tempo per goderseli una volta rientrati a casa. D’altra parte, la tv sul cellulare sarà un ottimo strumento per ingannare le tante microattese che ogni giorno separano tanti impegni. Alla fermata dell’autobus, in coda dal medico e perfino mentre si sta in coda nel traffico sarà possibile ingannare il tempo con la visione di un telefilm, di un quiz o di un telegiornale. La tv in mobilità, naturalmente, non sarà solo un contenitore per i soliti programmi: presto avremo palinsesti sempre più dedicati e produzioni apposite, con inquadrature più strette, per favorire la fruizione su un mini schermo come quello dei cellulari.I film sui telefonini e la ‘guerra’ con Eagle: il tribunale vi ha dato ragione. Quanto vale per voi questo mercato, in termini sia d’immagine sia economici?Ovviamente la nostra sfida è importante, sia in termini economici, che in termini di immagine. Ancora una volta 3 Italia si è dimostrata la prima a credere in un mercato e ad agire per valorizzarlo, dando al cinema la possibilità di sfruttare un nuovo canale di distribuzione, non tanto per la promozione, quanto per i film stessi.Dal punto di vista cinematografico cosa offrirete agli utenti? Contate di ampliare l’offerta stringendo accordi anche con altre case di ditribuzione?Nonostante la parte più ghiotta dell’iniziativa sia stata bloccata da un ritiro di Eagle Pictures, già dal primo giorno sui videofonini 3 erano disponibili decine di titoli di film “library”: grazie all’accordo con Sony Pictures i clienti di 3 hanno potuto – e possono tuttoggi – scegliere di vedere sul videofonino film già disponibili in home video. Il biglietto dà diritto a vedere e rivedere il film tutte le volte che si vuole per non più di una settimana, con il valore aggiunto della mobilità e la possibilità di interrompere la visione e riprenderla dal punto in cui si era lasciato. La visione avviene tramite streaming, quindi senza alcun file da scaricare fisicamente sul videofonino e, di conseguenza, senza il rischio di alimentare la pirateria. Lo stesso meccanismo era stato pensato anche per i film “current”, le prime visioni appena uscite al cinema, da programmare una decina di giorni dopo l’esordio in sala. La causa con Eagle ci ha dato ragione, ma l’ennesimo ricorso e l’ampio confronto che ne è nato ancora non ci danno certezza di quale sarà il futuro di questo canale di distribuzione.• Paola Giudiceandrea

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