Site icon Telepress

Nuovi dati contro il glifosato

Nuove evidenze scientifiche contro il glifosato - ph. maxmann

Nuove evidenze scientifiche contro il glifosato - ph. maxmann

Lo dice uno studio internazionale a guida italiana, guidato dal Ramazzini di Bologna ma ancora da esaminare da parte della comunità scientifica.

Arriva un ulteriore campanello d’allarme su una sostanza già classificata da Airc come probabile cancerogeno: il glifosato. Si tratta del Global Glyphosate Study, lo studio tossicologico internazionale finora più completo su questa sostanza molto utilizzata in agricoltura, che ha condotto una serie di test sui ratti. La ricerca è guidata dall’Italia con l’Istituto Ramazzini di Bologna, vede la partecipazione di ricercatori di Stati Uniti, Sud America e resto dell’Europa ed il più recente di molti studi che, comunque, non danno risposte univoche sulla questione.

I risultati del nuovo studio sono online sul sito BioRxiv, che accoglie ricerche non ancora sottoposte all’esame della comunità scientifica e sono stati inviati all’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’Efsa e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, l’Echa. Secondo gli scienziati che hanno condotto il lavoro “sia il glifosato che gli erbicidi a base di glifosato causano leucemia nei ratti in giovane età e a basse dosi di esposizione”, mentre “non sono state osservate leucemie nei ratti non esposti”, scrive l’Istituto Ramazzini in una nota.

Secondo Philip Landrigan del Boston College, presidente del Comitato scientifico consultivo internazionale dell’Istituto Ramazzini, i risultati “sono molto preoccupanti per la salute pubblica per almeno due motivi: le leucemie si sono verificate a livelli di esposizione molto bassi, simili a quelli a cui sono esposti quotidianamente milioni di persone, e le leucemie si sono verificate in ratti giovani“, elemento che “solleva la possibilità di un’associazione causale tra glifosato e leucemia infantile”.

di Daniela Faggion
Exit mobile version