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Nyt, la crisi è sempre più vicina

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Il New York Times è in crisi e sono in vista licenziamenti. La scadenza fissata dal direttore Jill Abramson per 30 esodi volontari è passata senza che venisse raggiunta la soglia auspicata di chi ha deciso di andarsene con le buone. Fonti interne al Nyt , parlano di una ventina di giornalisti  che verranno mandati obbligatoriamente a casa dopo che una dozzina soltanto di veterani della redazione,  tra questi il vice-direttore John Geddes, avevano alzato la mano accettando il pacchetto di incentivi messo a disposizione dal quotidiano. Ha fotografato la situazione il Public editor Margaret Sullivan in un post sul suo blog in cui notava che il 2012 è stato per il New York Times l’anno “ in cui gli introiti della distribuzione (tra abbonamenti al cartaceo e accesso alla edizione online) hanno per la prima volta superato le rendite della pubblicità” . Per la prima volta, dopo aver introdotto un sistema a pagamento per l’accesso online e su tablet, inoltre il New York Times sta seriamente considerando un aumento di prezzi. Nulla di definito, ma le indiscrezioni abbondano e sono state confermate da una fonte interna al quotidiano che le ha definito ”plausibili” a due anni dall’innalzamento del primo paywall.

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