di Giorgio Bellocci Nel giorno della morte di Oscar Luigi Scalfaro il destino ha voluto che Dixit , l’ottimo rotocalco di Raistoria, trasmettesse in prima serata uno speciale su Jimmy Carter, ex presidente degli Stati Uniti e attualmente grande protagonista come attivista politico per la pace nel mondo. Solo il destino, certo, perché il palinsesto di Raistoria del 29 gennaio era deciso da settimane… Ma è stata una bella coincidenza, perché lo speciale su Carter ha riassunto bene cosa significa essere un presidente decisionista e protagonista. Così come lo è stato Scalfaro, con buona pace dei suoi detrattori, laddove la sua figura si differenzia nettamente da coloro che lo hanno preceduto nella carica di presidente della Repubblica. Come stato reiterato in questi giorni da molti analisti politici, Scalfaro ha operato in un contesto di emergenza sconosciuto ai vari Leone, Pertini e Cossiga, perché unico a muoversi in uno scenario politico devastato (la fine della cosiddetta prima Repubblica). E soprattutto senza l’ombrello dei partiti storici (DC in testa). Lo speciale di Raistoria ha invece narrato bene la parabola di Carter: dapprima protagonista quasi in negativo (la crisi economica fine anni ’70 che piegò gli Stati Uniti, la vicenda degli ostaggi a Teheran), malgrado una vittoria storica come l’accordo di pace di Camp David fra Egitto ed Israele. Poi la meritata riabilitazione degli ultimi anni, culminata con il Nobel per la pace nel 2002. E nobilitata, da un punto di vista artistico, da un bio-documentario del regista Jonathan Demme ( Man From Plains ) presentato nel 2007 alla Mostra di Venezia. La fondazione di Carter oggi è protagonista assoluta nel campo delle campagne per i diritti umani e per la promozione della democrazia in tutto il mondo. Forse il tempo sarà galantuomo al cento per cento anche con Scalfaro…
Oscar e Jimmy presidenti allo specchio

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