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Pa in rete, interviene il Garante

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Il Garante per la privacy mette i suoi paletti allo schema di decreto legislativo del ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione relativo agli obblighi di trasparenza della Pa. L’Authority in particolare ha posto l’attenzione sul fronte dei dati personali: sui siti web della Pa non dovranno mai essere diffusi elementi sensibili sulla salute e sulla vita sessuale. Vanno esclusi dalla pubblicazione i dati identificativi dei destinatari dei provvedimenti dai quali si possano ricavare dati sullo stato di salute o di uno stato economico-sociale degli interessati : si pensi al riconoscimento di agevolazioni economiche, alla fruizione di prestazioni sociali collegate al reddito, come l’esenzione dal contributo per le refezione scolastica o dal ticket sanitario, i benefici per portatori di handicap, il riconoscimento di sussidi ad anziani non autosufficienti, i contributi erogati per la cura di particolari malattie o per le vittime di violenza sessuale. “Così come non appare giustificata – aggiunge il Garante –  la diffusione di dati non pertinenti rispetto alle finalità perseguite , quali ad esempio l’indirizzo di casa, il codice fiscale, le coordinate bancarie, la ripartizione degli assegnatari secondo le fasce Isee, informazioni sulle condizioni di indigenza”.

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