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Padoa-Schioppa: Rai, “Subito la riforma per evitare la crisi”

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La revoca del consigliere di amministrazione Angelo Maria Petroni era l’unica scelta possibile, nell’attuale quadro normativo, “ per tentare di ristabilire il corretto funzionamento dell’organo di gestione collegiale della Rai ”. Questo il pensiero del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa (nella foto) nell’ intervento introduttivo della sua audizione in commissione vigilanza. “ Dati i vincoli imposti dalla legge speciale – ha spiegato Padoa-Schioppa – ho attivato l’unica iniziativa che rientrasse nelle mie esclusive prerogative per ristabilire il corretto funzionamento dell’organo collegiale ”. E perciò era inevitabile la revoca del consigliere che rappresenta proprio l’azionista in consiglio di Amministrazione: Angelo Maria Petroni. Il Ministro è poi andato in profondità, analizzando gli altri motivi dello stallo istituzionale della tv di Stato. “ Le disfunzioni attuali sono legate a due aspetti: il modo in cui la legge disegna il governo dell’azienda Rai e prevede poteri per il direttore generale troppo limitati rispetto a quelli del consiglio di amministrazione e il modo in cui, data tale situazione, ha concretamente operato il Cda ” Per il ministro dell’Economia, dunque, “ le anomalie di funzionamento e lo stallo gestionale” della Rai non sono da attribuire alla responsabilità dell’attuale direttore generale Claudio Cappon, quanto piuttosto al Cda dell’azienda ” “ La responsabilità di questa grave criticità non è ascrivibile a un singolo consigliere ma piuttosto all’intero organo gestionale. Ritengo che non ci siano i presupposti per avviare azione di responsabilità civilistica di danno patrimoniale verso i cinque consiglieri che votarono per la nomina di Meocci ”, spiega Tommaso Padoa-Schioppa. A questo punto il Ministro cala l’asso della giornata: “ Se la Rai fosse stata assoggettata al semplice regime civilistico avrei assunto la decisione della revoca nei confronti dell’ intero consiglio ”. Una frase che fa e fare molto discutere. Non siamo però di fronte a un blocco totale delle attività di gestione, perciò non è possibile al momento pensare “ al commissariamento della Rai, perché la crisi della società non è così acuta da giustificarlo ” La riforma della Rai “ é necessaria: il Governo l’ha annunciata, mi auguro che venga approvata al più presto ”. Padoa-Schioppa sollecita “ una modifica della legislazione attuale e quindi del governo dell’azienda, in modo che non si verifichino più situazioni come quella di oggi ” Il Ministro ha poi annunciato che la Rai perderà, nel 2006, 87 milioni di euro a livello di gruppo e 69 milioni per quanto riguarda la capogruppo. Per l’anno in corso le previsioni sono di un “profondo rosso” di 47 milioni di euro a livello di gruppo e di 35 milioni per la capogruppo.  “ Le performance degli ultimi anni dell’azienda non sono soddisfacenti e incapaci di far fronte alla concorrenza. Le criticità in azienda si sono acuite per la mancanza di un piano triennale ”, così come per “ l’esternalizzazione delle attività ”, e il “ mancato piano per il digitale terrestre ”. Ma il numero uno di via XX settembre cita persino “ i ritardi per la realizzazione del contratto di servizio ”

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