La profonda crisi in cui versa l’editoria italiana è stata presentata dalla Fieg, che ha proposto la tassazione degli accessi alla rete come soluzione transitoria. La crisi c’è ed è profonda. La Federazione italiana editori, in occasione della presentazione dello studio sulla stampa, non ha nascosto la preoccupazione per lo stato attuale dell’editoria e per la difficoltà nell’individuazione di modelli di business che diano ossigeno a un settore flagellato dalla crisi pubblicitaria e dalla flessione delle vendite. Il momento è “uno dei peggiori della storia” , ha sottolineato la Fieg puntando il dito contro il governo che non “è intervenuto per attenuare gli effetti di una congiuntura difficile” e ha soppresso le tariffe postali agevolate. Concorrono a rendere complicato lo scenario, il problema dei diritti d’autore in rete e la necessità di riconoscere adeguatamente il lavoro dei giornalisti che operano sui new media. Nuovi mezzi che potrebbero diventare una della prime risposte ai quesiti per uscire da questa situazione, tenendo conto del fatto che “ al momento i mezzi tradizionali rappresentano ancora il 95% del fatturato delle imprese” . La proposta della Fieg è di applicare una tassa “modesta, al costo di un caffè al mese” sulla ricerca dei contenuti online. Uno strumento forfettario e transitorio, in attesa che Ue e Antitrust risolvano il problema della gestione dei contenuti da parte dei motori di ricerca. Altro problema e altra assenza di soluzioni concrete. Per ora ci si deve accontentare di quelle forfettarie e temporanee.
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