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Parkinson, individuata la proteina che determinerebbe il declino cognitivo

Pubblicato su Nature Parkinson’s disease NPJ lo studio italiano che interpreta i meccanismi della demenza nel Parkinson, fondamentale  per poter intervenire tempestivamente con terapie mirate.

Lo studio è stato condotto dall’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli, l’Irccs San Raffaele di Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e stato coordinato dalla ricercatrice Elvira De Leonibus.

Ha esaminato l’ipotesi che la progressione dai primi sintomi possa essere influenzata dalla sede cerebrale in cui si manifesta l’α-sinucleinopatia, la patologia associata al deterioramento dei deficit neurologici e all’accumulo anomalo della proteina α-sinucleina nel sistema nervoso.

L’α-sinucleina è normalmente presente nel cervello, ma quando si accumula nell’ippocampo provoca difetti di memoria che però restano stabili e non peggiorano, mentre quando si accumula nel mesencefalo, porta a sintomi simili alla demenza.

Il  Parkinson è infatti connotato da disturbi motori provocati dalla morte dei neuroni nel mesencefalo, l’area del cervello coinvolta nella visione, nella regolazione dei movimenti muscolari e nei meccanismi di ricompensa.

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