Site icon Telepress

Partiti gli Stati generali dell’editoria: si punta sui giovani

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

La terza edizione degli Stati generali dell’editoria, partita questa mattina a Roma nel complesso San Michele di Ripa, si intitola ” Più cultura, più lettura, più paese. Scommettere sui giovani “. Gli argomenti che trattati sono il libro, la lettura e il loro rapporto rispetto alle fasce giovanili della popolazione. A prendere parte all’evento ci sono gli editori italiani, gli esperti, i giornalisti, i tecnici  e tutto il mondo del libro con i ministri dello Sport e dei giovani, Giorgia Meloni; della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini; dei Beni e delle attività culturali, Sandro Bondi, e con il Segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Masi. I ragazzi italiani leggono più dei loro genitori: nel 2007 un giovane su due, tra i 6 e i 19 anni, dichiarava di aver letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi (il 53,8% contro il 43,1% della media nazionale). Ma all’interno della categoria giovanile, si rilevano differenze ad esempio legate al genere, le ragazze leggono più dei maschi, raggiungendo il massimo divario nella fascia d’età 15-17 anni (67,8 contro 46,2). A influire ci sono poi differenze territoriali, corrispondenti a 15-20 punti percentuali tra regioni del Nord e del Sud. È la fotografia dei giovani lettori italiani, scattata dall’ufficio studi dell’Associazione italiana editori e presentata questa mercoledì mattina a Roma, nel corso della prima giornata di lavori degli Stati generali dell’editoria Importanti sono le ragioni della ‘non lettura’: l’11% dei 6-19enni sostiene di non disporre delle necessarie competenze per la lettura di un testo; il 6,9% ammette di non saper leggere o di leggere male e il 4,2% pensa che i libri siano scritti in modo difficile. Dati confermati dalle rilevazioni Pisa-Ocse, secondo le quali il 26,4 dei quindicenni possiede competenze di lettura inferiori al ‘livello 2′, il livelli minimo per garantire il successo scolastico e personale dei singoli. Gli studenti nel meridione dimostrano inoltre una preparazione inferiore nelle capacità di comprensione di un testo, di soluzione di problemi di matematica e di scienze rispetto a quelli del Settentrione. Il contesto familiare è quello che favorisce il contatto e il rapporto con i libri. La biblioteca di casa è il canale in media più utilizzato (19,6% nella fascia 6-19 anni) per procurarsi libri da leggere. Seguono l’acquisto in libreria (18,5), il regalo (16,1) e, solo in coda, il prestito in biblioteca (5,3). Quanto alla scelta dei libri, il 19 dei ragazzi tra i 5 e i 13 anni sostiene di acquistare personalmente il libro mentre il 28% sceglie in autonomia. Confrontando le abitudini di lettura dei nostri ragazzi con quelle dei loro coetanei europei, risulta che gli italiani occupano le posizioni più basse, con il 53,8, contro il 60% della Francia, il 73,3% della Spagna . In Gran Bretagna, inoltre, il 90% delle madri ha dichiarato di leggere libri di racconti o fiabe ai loro bambini almeno una volta a settimana, contro il 41% dell’Italia. L’Italia si colloca inoltre dietro i principali paesi europei anche per quanto riguarda la produzione di libri per bambini e ragazzi. Nel 2006, infatti, il totale di tale produzione era pari a 4.228 titoli e rappresentava il 7% della produzione editoriale complessiva. Valori che dimezzati rispetto ai numeri dell’editoria spagnola e pari a un quinto di quella francese, sebbene l’offerta per bambini e ragazzi italiani sia in questi anni cresciuta e si sia maggiormente articolata per generi, linguaggi, formati, fasce di prezzo e d’età. Nel 2007, il mercato del libro per ragazzi valeva 137,2 milioni di euro a prezzo di copertina, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Un parere sul tema degli Stati generall è arrivato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio rivolto al presidente dell’Associazione italiana editori, Federico Motta: il tema è di grande rilievo ora che le nuove tecnologie della comunicazione puntano all’integrazione dei prodotti destinati ai giovani e alle famiglie e dei luoghi di apprendimento. La terza edizione degli Stati generali si è aperta con l’ uscita dai confini nazionali nel confronto sul ruolo riconosciuto al libro e alla lettura. Per questo anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini , ha inviato il proprio messaggio auspicando che “c he il libro divenga la vera punta di lancia di una voglia di Italia che molti segnali ci dicono mai sopita. Al contrario in ripresa, come dimostra la crescente richiesta di iscrizioni ai corsi di lingua italiana in tutto il mondo. Sono certo che i vostri lavori tracceranno la rotta di una ritrovata voglia italiana di ripresa, di orgoglio e, soprattutto, di coraggio “. Per quanto riguarda lo scommettere sui giovani per la diffusione della lettura, Motta ha dichiarato: ” Già oggi ricordiamolo a chi non sa guardare che al passato, nel nostro paese i giovani leggono più degli anziani. Hanno una familiarità con i libri che i loro genitori non avevano e includono i libri all’interno dei loro consumi culturali in modo integrato con le molte altre opportunità che le tecnologie offrono loro. Non fuggono dai libri per andare in internet, fuggono più spesso dalla televisione . E dai giornali, il che per altro è assai preoccupante. Per tutte queste ragioni – prosegue Motta – gli Stati generali finiscono con l’essere l’occasione per fare il punto sull’universo economico e culturale entro cui operiamo e per entrare nel merito dei singoli segmenti culturali e produttivi che condizionano il nostro sviluppo : la scuola, l’università, la ricerca, la preparazione alle professioni, l’aggiornamento continuo, le biblioteche di pubblica lettura e specializzate, le librerie, le associazioni culturali e, in capo a tutti, gli autori che sono il sale e il lievito di un Paese che pensa, sente, vuole progredire “. In occasione di questi Stati generali, lo scrittore e giornalista Beppe Severgnini ha lanciato, insieme al figlio Antonio, un decalogo per evitare che i ragazzi odino i libri. La prima cosa da evitare è regalare ai ragazzi dei libri per il compleanno, al primo approccio è meglio non proporre volumi grandi ed evitare di riempire la casa di libri e giornali: spesso le scoperte editoriali sono frutto del caso. ” Se vostro figlio ama il basket – osserva Severgnini – perché regalargli Le memorie di Mourinho? ”. Infine, sottolinea, non bisogna farsi scrupoli: per iniziare ogni libro è un buon libro.

Exit mobile version