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Pechino è ultima per la libertà di stampa

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Quando il Cio assegnò i giochi olimpici a Pechino per il 2008 la comunità internazionale si domandò se la scelta fosse appropriata, visto che il gigante cinese sembrava avere i piedi d’argilla: pena di morte, censura e libertà di stampa limitata. Dopo 6 anni le cose sono rimaste uguali: Reporters senza denuncia che il governo locale ancora vede internet e la liberta di stampa come nemici. Al momento 30 giornalisti e 50 utenti web sono agli arresti, alcuni di loro dal 1980. Il Cio non può fare finta di non sapere quale sia il livello di controllo dei media da parte dell’esecutivo di Hu Jintao e delle continue repressioni a chi si esprime in opposizione allo stato cinese. “Niente Giochi senza democrazia!” è lo slogan di Reporters senza frontiere, che ricorda come da Mosca 1980 a Pechino 2008 non siano cambiate le repressioni alla libertà di pensiero da parte dei regimi di stampo comunista.

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