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Pedofili tracciati

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Il problema della pedopornografia flagella la rete, mentre i più piccoli prendono confidenza con la stessa. Microsoft interviene potenziando i controlli. La relazione fra i bambini e il computer diventa sempre più intensa e il problema della sicurezza online si acutizza. In Italia, il 43,9% dei ragazzini fra i dieci e gli undici anni naviga abitualmente in rete e il 79,9% si intrattiene in conversazioni virtuali. Le percentuali, contenute nell’ultimo rapporto del Telefono Azzurro ed Eurispes, diventano pericolose se affiancate al 50/60% dei genitori elettronicamente inadeguato a controllare l’attività dei piccoli internauti. A vigilare laddove gli adulti non sempre arrivano il Cets (Child Explotation Tracking System), che nel nostro paese permette un dialogo diretto tra le 76 sedi della polizia postale e mette in contatto tra di loro le polizie internazionali che hanno aderito al sistema. Il programma è stato sviluppato da Microsoft, fra le poche realtà dalle dimensioni tali da poter fronteggiare un problema di tale portata, in collaborazione con la polizia canadese e, secondo quanto annunciato dal colosso informatico stesso, vedrà un importante potenziamento. L’intenzione, espressa dal numero uno del gruppo statunitense Steve Ballmer, è quella di basare la tecnologia sul cloud computing e di renderla così più accessibile. Dati e informazioni correranno quindi in tempo reale in rete, come prevede il cloud, rendendo più tempestivi ed efficaci gli interventi . Soluzione virtuale a un problema reale.

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