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PER LA CASSAZIONE MMS RUBATI VIOLANO LA PRIVACY

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Un giovane è stato accusato di “interferenze illecite nella vita privata” dopo aver fotografato di nascosto col cellulare una ragazza all’interno del negozio in cui lavorava. La condanna proviene dalla Corte di Cassazione che con questa sentenza fissa le regole per l’utilizzo corretto dei videofonini. La foto “rubata” può costituire infatti un’intrusione della privacy se scattata all’insaputa o contro la volontà di chi viene immortalato.

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