I giganti del web sono da considerarsi a tutti gli effetti attori primari del mercato pubblicitari, almeno secondo l’Antitrust . “Grandi marchi internet internazionali hanno acquisito posizioni di particolare forza economica che possono finire per potenziare le opportunità del mercato digitale”, ha detto Giovanni Pitruzzella, presidente dell’organo di controllo del mercato. Per questo motivo e per il ruolo centrale dei motori di ricerca e dei social network nella distribuzione dei contenuti web, Google, Facebook e affini devono sottostare alle regole della buona concorrenza, per non fagocitare il mercato pubblicitario. “L’assenza di regole adeguate -ammonisce il Garante – rischia di marginalizzare l’industria editoriale, nonostante i significativi investimenti per realizzare processi di integrazione multimediale”. Serve dunque più pluralismo nella distribuzione pubblicitaria in rete , e l’Antitrust auspica l’inserimento dei portali e dei fornitori di contenuti web nel Sistema integrato delle comunicazioni, che regola le attività di canali tv e giornali. Google e Facebook, sono soggetti attivi che raccolgono (e distribuiscono) pubblicità. Il mercato è avvisato.
Per l’Antitrust, Google è soggetto pubblicitario

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