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Per Santoro arriva la cavalleria. E chiede chiarezza sui soldi

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E dopo la bordata di critiche a Michele Santoro di cui abbiamo già scritto, arrivano dal pomeriggio anche attestati di solidarietà al giornalista dopo lo scontro con il ministro Mastella . Il programma ha fatto tre milioni di ascolti . Il messaggio che probabilmente gli ha fatto più piacere giunge da Enzo Biagi. L’autore televisivo Loris Mazzetti , stretto collaboratore di Santoro, ha sentito in mattinata Enzo Biagi che avrebbe “solidarizzato al cento per cento. Michele ha fatto il vero servizio pubblico, ha fatto quelle domande che una parte dei cittadini si fa e vorrebbe fare”. “Dal nostro punto di vista – aggiunge Mazzetti – un ospite ha il dovere di rimanere fino in fondo e, semmai, di dissentire dall’interno. Chi prende su e se ne va, automaticamente passa dalla parte del torto. Michele poi ha sottolineato l’arroganza della politica in questo paese, ma non era un’accusa a Mastella. E comunque, ha fatto bene. Si sta falsificando, in questo Paese, il diritto all’informazione. E non si può nemmeno dire che la trasmissione è faziosa – osserva Mazzetti – perché bisogna aspettare la fine per tirare le somme. Ieri c’Š stato un ministro di centrosinistra che se ne è andato sbattendo la porta. Ma quando si passerà al conto, sarà un punto in più per il centrosinistra, visto che si guarda solo alle presenze e non ai contenuti”. Oliviero Diliberto dei Comunisti italiani: “Non ho visto la trasmissione di Santoro e non posso formulare un giudizio su quella che in tanti, direi troppi, si affrettano a definire aggressione a Mastella. Non vedo nel Santoro che conosco un aggressore, vedo in Santoro un giornalista, se si vuole scomodo, che spesso la pensa in modo diverso da me, ma con il quale non ho nessun problema a confrontarmi”. Aggiunge Diliberto: “Credo che la funzione della libera informazione sia quella di incalzare i politici, di interrogarli e aiutarli a spiegare al grande pubblico televisivo il loro pensiero. Credo che dovere di un politico -sottolinea il leader dei Comunisti italiani- sia quello di rispondere e spiegare e non di andarsene. È per questo che mi preoccupa l’assordante silenzio che ascolto nel centrosinistra verso il fiorire di attacchi a Santoro. Ed è per questo che al conduttore di ‘Anno Zerò va tutta la mia solidarietà”. Il senatore dei verdi Gianpaolo Silvestri esprime “piena solidarietà a Santoro e a tutta la redazione di ‘Anno Zerò. È davvero triste che per una volta che si fa del vero giornalismo il politico di turno si alzi, se ne vada e, come una Cassandra violata, urli al complotto. Tanto più triste in una Tv pubblica che, contro ogni dettame deontologico, apre ogni sera i Tg con una non notizia (la Chiesa contro i Pacs, la Chiesa contro i Dico, la Chiesa contro i gay) e che lascia offendere pesantemente la comunità omosessuale, senza mai dare ai diretti interessati il diritto di replica. D’altronde quando, per far vedere il proprio tasso di democrazia e tolleranza, si premette sempre ‘non ce l’ho con i gay, ho tanti amici gay’ non resta che la pena (e il conteggio degli amici che ormai avranno superato i milioni”. L’ Usigrai prende le posizioni a favore di Santoro, ma senza trarre la spada dal fodero, entrando nel merito degli atteggiamenti. Così dice il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna,: “Dissensi e critiche sul modo di fare giornalismo sono legittimi, ma i toni vanno contenuti e ora nel caso Mastella/Santoro (entrambi almeno una volta eletti a cariche parlamentari, entrambi almeno per un periodo colleghi giornalisti in Rai) è decisamente venuto il momento di abbassarli. Sì� alle polemiche, auspicabilmente più garbate, no ai processi – dice il leader del sindacato dei giornalisti Rai – specie se questi hanno, per qualcuno che nella vicenda si inserisce, un sapore di rivincite rispetto alla conclusione di una dolorosa vicenda di accantonamento”. Giuseppe Giulietti , memnro della commissione di vigilanza RAi: ‘Ciascuno e’ libero di criticare le trasmissioni televisive, ma altra cosa sarebbe trasformare le critiche in un processo o in espulsioni dal servizio pubblico. Rispetto le istituzioni e per questo dico che Landolfi e Bonaiuti non decidono da soli di condannare Santoro in Vigilanza Rai – prosegue l’esponente Ds -. Non c’e’ da fare nessun processo ad alcuno, tanto meno in Vigilanza. La stagione delle liste di proscrizione e’ conclusa. Sono fortemente contrario a questo modo di fare e, se mai ci fosse qualcuno da convocare subito in Vigilanza, sarebbero quelli che hanno ordinato, compilato ed eseguito le liste di proscrizione dalla Rai, molti dei quali occupano ancora posti di comando nel servizio pubblico”. Il collega presidente di commissione Mario Landolfi rintuzza:  “Tutte le trasmissioni di Santoro sono costruite, preparate. Lui non cerca la notizia o la verità. Parte da un teorema, e la trasmissione è finalizzata a dimostrare il concetto espresso in partenza. Meno male che fa il giornalista e non il giudice. Nel caso di Annozero – continua Landolfi – alla normale faziosità politica si aggiunge della vera e propria pornografia. Non riesco a capire quale sia per questi signori come l’onorevole Michele Santoro l’idea del servizio pubblico. Mi aspetto dalla Rai, quando saranno ascoltati dalla Commissione mercoledi’, delle parole chiare e degli impegni precisi. Ci sono delle regole che vanno rispettate e le devono rispettare tutti. Purtroppo in Rai esistono zone franche. C’e’ bisogno che i vertici – conclude Landolfi – facciano presente a tutti che in un’azienda ci si comporta in un certo modo”. Deluso dal sostegno degli alleati nella maggioranza proprio il ministro Clemente Mastella che oggi polemizza: “Questa non è Telesantoro la Rai è una cosa seria, non si deve concepire il mezzo televisivo per fini propri, non è un modo per esercitarsi sulle incandescenze di Vauro o di Travaglio”. Il guardasigilli finisc epoi fuori rotta e sembra lanciare una minaccia quasi da editto bulgaro, non solo su Santoro, ma su tutta la Rai: “Mi auguro  che questo consiglio di amministrazione della Rai, se c’è, batta un colpo e il direttore generale faccia altrettanto. Se questa è la Rai dobbiamo fare a meno della Rai. È un problema politico serio che pongo al centrosinistra, da cui non mi sono arrivati grandi attestati di solidarietà e questo mi dispiace molto. Sono schifato -aggiunge Mastella cambiando nuovamente rotta e rivolgendosi al buon costume- non credo che sia corretto che in una fascia protetta che non è una fascia privata si mandino in onda immagini come quelle di ieri sera. È un problema di correttezza, di pedagogia e di costume. Non sono un bigotto nè un bacchettone, esprimo un sentimento popolare, vedendo anche le e-mail e le telefonate che stanno arrivando al ministero. C’è stato un moto di disgusto rispetto a quello che è avvenuto. È stata una scorrettezza -conclude Mastella- parlare di diritti e poi far venir fuori l’anticlericalismo di Travaglio”. Michele Santoro interviene per prendersela con chi in queste ore sta scrivendo sui suoi compensi e chiede: ” Perché l’azienda non smentisce le cifre dei compensi milionari di cui molti parlano?”  Con una lettera al direttore di Raidue Marano, Santoro chiede perché l’ azienda non intervenga, visto che le cifre vengono ripetute da varie persone, compreso il ministro Mastella, e, dice il giornalista, sono false.

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