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Piante in classe, bimbi più svegli

Le piante in classe migliorano l'apprendimento

Le piante in classe migliorano l'apprendimento

Secondo uno studio Cnr-Coldiretti, il verde nelle aule migliora l’apprendimento.

Aria migliore, migliore rendimento

Mettere nelle aule scolastiche vasi con piante da interni migliora la qualità dell’aria respirata dagli studenti e favorisce concentrazione e apprendimento. Lo dice una sperimentazione condotta da Coldiretti Toscana e dall’Istituto per la Bioeconomia del Cnr, in collaborazione con Affi e AssoFloro e col sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di un protocollo siglato con l’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze. Sanseveria, chamadorea, yucca, ficus e schefflera: le specie che di solito abbelliscono gli appartamenti sono risultate perfette anche in classe, con grandi benefici per gli studenti.

Risultati oltre le aspettative

Un monitoraggio di circa cinque mesi ha rilevato chiaramente che le piante hanno migliorato la qualità dell’aria e ridotto di circa il 20% (ma con punte del 75%) la concentrazione di CO2, lo “scarto” della respirazione umana che causa mal di testa e provoca un calo della concentrazione e che invece – di giorno – le piante assorbono restituendo ossigeno. Ridotta del 15% anche la concentrazione delle polveri sottili Pm2,5. Si tratta di risultati “veramente incoraggianti, ben oltre le aspettative”, spiega Giorgio Matteucci, direttore Ibe-Cnr. In Toscana, spiega il direttore della sezione regionale di Coldiretti, Angelo Corsetti, “si contano appena 17,5 alberi ogni 100 abitanti ed appena 23,5 quadrati di verde urbano a testa”: grazie alle piante da interno sembra possibile combattere “la sindrome dell’edificio malato” mentre gli alberi dei vivai potrebbero “aiutare a depurare l’aria e a mitigare gli effetti della crisi climatica”.

di Daniela Faggion

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