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Piccole librerie indipendenti alla riscossa

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Con le grandi catene di librerie ormai moribonde sotto i colpi di Amazon e dei libri digitali, negli Stati Uniti si assiste però alla resurrezione delle piccole librerie. Costrette a decine alla chiusura dall’affermarsi negli anni ’90 delle grandi catene, ora le piccole librerie indipendenti, magari di quartiere , stanno riprendendo terreno grazie al sostegno degli irriducibili che non vogliono rinunciare al piacere di sfogliare le pagine del libro che leggono. A registrare la resurrezione delle piccole librerie sono i dati dell’ American Booksellers Association , che riunisce i librai indipendenti, che attesta un a umento degli associati dal minimo storico del 2008, quando erano 1.600, al 2012 con un più 6,4% per l’anno che si sta chiudendo. Le vendite sono aumentate dell’8%, una crescita confermata quest’anno. Tra queste librerie indipendenti, una, Politics and Prose , può vantare dei testimonial di eccezione, il presidente Obama e le figlie che lo scorso anno si sono recati nel bookstore di Washington per comprare i regali di Natale. Questo non vuol dire che la tempesta sia finita, sottolineano i librai ricordando che in tutto il Paese vi sono ancora librerie costrette a chiudere i battenti, ma i negozi che aprono sono di più di quelli che chiudono. E ci sono indie bookstore, come vengono chiamate negli Usa, che si allargano ed aprono nuove sedi, come una ormai famosa di Brooklyn che ha inaugurato un secondo negozio a Jersey City nei locali un tempo usati da un fast food.

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