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Pioggia di record ai Mondiali di nuoto

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L’edicola globale (Le Monde) L’estate romana, quest’anno, è soprattutto sinonimo di piscine e nuotatori professionisti. Nella Città Eterna sono in pieno svolgimento i Campionati mondiali di nuoto, e i giornali stranieri hanno puntato l’attenzione sulle corsie acquatiche del Foro Italico. “Pioggia di record ai Mondiali di nuoto” titolava Le Monde qualche giorno fa, rimarcando la serie di prestazioni memorabili ottenute durante le prime gare in vasca. Ogni paese ha i suoi campioni, celebrati a dovere nel momento della vittoria. La Gran Bretagna esalta il teenager prodigio dei tuffi: “Tom Daley fa la storia con il titolo mondiale di Roma” (The Guardian); la Francia punta molto sul recordman dei 100 metri stile libero: “Alain Bernard mira all’oro mondiale (Le Figaro); gli Stati Uniti si attendono qualche favilla dal fenomeno Phelps, nonostante una preparazione non ottimale e l’inattesa sconfitta alla prima gara individuale: “Phelps risponde con il record del mondo alla controversia dei costumi” (The New York Times). Proprio i vestiti da competizione, gli ‘attrezzi del mestiere’, fanno discutere tecnici e appassionati: talmente tecnologici da falsare i risultati, snaturando la competizione. Almeno secondo El Paìs, che titola laconico: “Il nuoto non è cosa per nuotatori”

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