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Pirateria, posti di lavoro a rischio

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Oltre 22mila posti di lavoro andati in fumo per una perdita stimata di 1,4 miliardi di euro, queste le stime contenute nella ricerca realizzata dal Censis per conto del ministero dello Sviluppo economico. Sono gli effetti della contraffazione digitale sull’industria culturale italiana resi noti oggi in occasione degli in occasione degli Stati generali sulla lotta al fenomeno. “ In assenza di cambiamenti significativi delle politiche pubbliche – sottolinea il presidente di Confindustria cultura Marco Polillo – e considerata la crescita delle perdite legate alla pirateria su base annua, nel 2013 prevediamo di lasciare sul campo, tra impatti diretti e indiretti, qualche migliaio di persone e diverse centinaia di milioni di euro di perdite di fatturato. Questo si traduce in un depauperamento della filiera, con decine di aziende che sono a rischio sopravvivenza . Il Governo e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – conclude – traggano le dovute conseguenze su un fenomeno che, al di là dello strumentale dibattito sulla rete libera, ha già messo in ginocchio un’eccellenza del nostro Paese: la cultura e la creatività italiana, che sono il cuore del Made in Italy ”

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