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Prima della Scala: il mondo dello spettacolo riparte da Milano

Roberto Bolle

Roberto Bolle

Dopo la battuta d’arresto imposta dalla pandemia nel 2020, quest’anno, il 7 dicembre come da tradizione, la Scala ha riaperto le porte ai suoi spettatori per la Prima. Tra gli ospiti molti volti noti, come il ballerino di fama mondiale Roberto Bolle, il primo ad essere contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala e Principal Dance dell’American Ballet Theatre di New York. È inoltre Guest Artist al Royal Ballet.

Nella prima parte dell’intervista l’artista commenta la messa in scena dell’ opera.

Cosa l’ha colpita di questo Macbeth?: «Gli effetti speciali aiutano la potenza visiva, si integrano benissimo. La scenografica grandiosa e materica con questo ledwall che dà ricchezza e profondità, una scelta molto azzeccata. Un Macbeth che rimane attuale in cui la contemporaneità non stona affatto per il messaggio della sete e della brama di potere aldilà di ogni principio morale ed etico che sono concetti contemporanei e presenti nella società di oggi. Alla fine l’opera sarà sicuramente un trionfo. Assenza di valori ambizione sfrenata sete di potere che ritroviamo nella società di oggi».

Mentra nella seconda parte del girato Roberto Bolle conferma il sentimento comune di emozione per questa significativa ripartenza che ha una grande valenza simbolica: la rivincita del mondo dello spettacolo dopo un anno buio e difficoltoso.«L’anno scorso eravamo tutti protagonisti, tanti ballerini, tanti cantanti, l’orchestra, il coro quindi era collettivo adesso avere un ritorno in presenza è molto importante, quindi una grande emozione, una grande gioia essere qui».

Il messaggio che la prima della Scala lascia qual è? «È quello della ripartenza quindi è il momento di ripartire con la capienza al 100% e finalmente ci siamo».

di Luisa D’Elia

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