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Putin, carta e penna per la Siria (The Washington Post)

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La crisi siriana è ormai un caso globale, con i venti di guerra che continuano a spirare su tutto il Medio oriente. L’intervento militare americano per il momento è sventato, ma l’ultimo colpo di scena ha avuto per protagonista la Russia: “Putin, carta e penna per la Siria” titola The Washington Post citando l’iniziativa del presidente russo, che ha scritto una lettera a The New York Times, per ribadire che in caso di attacco ingiustificato a Damasco, Mosca aiuterà l’esercito siriano.  Putin teme che il caos da battaglia porti instabilità nella regione e all’affermazione della fazione islamica: “e se avesse ragione?” , si chiede Le Point analizzando la missiva, che secondo Le Monde “vuole mettere in guardia Obama” . Si ripropone in queste settimane un dualismo da Guerra Fredda, con “America e Russia che negoziano a Ginevra” , come scrive Les Echos . Da parte loro, gli Stati Uniti possono contare sull’appoggio della Francia che, come ha sottolineato il presidente Hollande a Liberation , “mantiene alta la pressione sulla Siria” . Assad assicura che “la Siria è pronta a trattare sulle armi chimiche”  aprendo ai controlli internazionali, come scrive  The Independent .  La confusione regna sovrana nei palazzi delle Nazioni unite, con Russia e Cina da una parte, Francia, Regno Unito e Usa dall’altra. L’opinione pubblica americana, invece, sembra essere contro una nuova guerra, dopo le terribili esperienze in Afghanistan e Iraq. The New York Times , non a caso, chiede ai lettori: “A chi credete?”. Obama ha perso smalto e la soluzione militare spaventa come mai prima d’oggi; Putin resta per molti il nemico nascosto, e di recente ha anche dato asilo a Edward Snowden ex dipendente Cia che ha scatenato il datagate. Difficile affidarsi a uno dei due. 

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