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Quando l’Italia era avamposto d’Oriente e Art Decò

Una decorazione di Chini a Salsomaggiore - ph. Marco Stucchi

Una decorazione di Chini a Salsomaggiore - ph. Marco Stucchi

Una mostra a Salsomaggiore Terme festeggia i 100 dello stabilimento termale più famoso d’Italia e unico al mondo, grazie anche alle decorazioni di Galileo Chini che richiamavano anche regine e star del cinema.

Non è fra i nomi più consueti dell’arte italiana ma certo, con la sua arte, Galileo Chini ha reso celebre in tutto il mondo una peculiare località italiana: quella Salsomaggiore Terme che in molti conoscono per Miss Italia ma che, soprattutto, ha visto nascere 100 anni fa uno degli stabilimenti termali meglio decorati e più originali al mondo. Proprio per festeggiare questo centenario, è stata organizzata una mostra che ripercorre la straordinaria modernità di Chini, artista “globetrotter”, autodidatta formatosi nella bottega dello zio a Firenze che seppe diventare il primo e più importante esponente italiano dell’Art Decò.

Pittore, decoratore, grafico, ceramista, scenografo (sue le scene della prima Turandot di Giacomo Puccini), ancora giovane Chini divenne anche imprenditore: ad appena 23 anni, nel 1896, fondò la manifattura “L’arte della ceramica” e, dieci anni dopo, la Manifattura Fornaci San Lorenzo, a Borgo San Lorenzo. Nel frattempo aveva accresciuto il suo prestigio internazionale grazie alle esposizioni universali (Parigi 1900; Torino 1902) e alla chiamata del re del Siam, Rama V, per la decorazione interna del nuovo Palazzo del Trono a Bangkok.

Con un curriculum così appare comprensibile perché Chini fu scelto all’epoca per decorare le Terme Berzieri a Salsomaggiore, progettate dall’architetto Ugo Giusti e inaugurate nel 1923. Qui Chini riversò parte di quell’immaginario culturale asiatico raccolto nella sua permanenza in Thailandia e ne fece la sua cifra stilistica, segnando un’intera epoca: il grandioso rivestimento ceramico della facciata e le decorazioni degli interni fecero dello stabilimento una vera e propria cattedrale dell’acqua salso-iodica e di Salsomaggiore uno dei centri della “bella vita” italiana e internazionale, che ospitarono negli anni dalla Regina Margherita a Sofia Loren, passando per il jet set europeo della Belle Epoque.

Proprio per conoscere quei fasti e quel genio dal 27 maggio al 17 settembre sarà possibile visitare la mostra “ORO E ORIENTE. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme”: 120 pezzi, alcuni inediti, che ricostruiscono il processo creativo dell’artista fiorentino. Proprio con la mostra si vuole guardare anche al futuro e non solo al passato. Da un lato, fra le modalità di fruizione delle opere di Chini c’è anche unesperienza immersiva grazie a una digitalizzazione mai realizzata prima dei suoi dettagli creativi. Dall’altro, viene ufficializzato il passaggio delle Terme dalla Cassa Depositi e Prestiti che le ha rilevate nel 2021 a un operatore privato che si occuperà della loro riqualificazione con un progetto da complessivi 15 milioni di euro.

 

di Daniela Faggion

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