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Quattro scienziate italiane tra le 100 migliori al mondo

La classifica mondiale si basa sul numero di pubblicazioni e relative citazioni, resa nota dalla piattaforma accademica Research.com.

Sono quattro le scienziate italiane che compaiono nella classifica mondiale delle 100 migliori ricercatrici del 2023. Un risultato molto importante per l’Italia considerato che l’obiettivo della classifica è anche quello di promuovere la parità di genere nel contesto della ricerca accademica e sensibilizzare riguardo alle disparità di genere. Secondo il rapporto di Research.com, a parità di formazione, le donne hanno in media una probabilità del 4,82% inferiore rispetto agli uomini di essere incluse fra gli autori nelle pubblicazioni scientifiche.

Le quattro scienziate sono Silvia Franceschi, direttrice del Centro di Riferimento Oncologico (Cro) di Aviano (provincia di Pordenone) che ha guadagnato il 20esimo posto in classifica con 1.416 pubblicazioni e oltre 150mila citazioni. Con il proprio lavoro di ricerca ha contribuito alla comprensione del ruolo del Papillomavirus umano (Hpv) nell’insorgenza di diversi tipi di tumore, e ha contribuito a promuovere programmi di screening e di vaccinazione in diversi Paesi dell’Asia e dell’Africa.

Speranza Falciano, direttrice di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), al 62esimo posto della classifica con 1.100 pubblicazioni e più di 115mila citazioni. Ha svolto attività di ricerca per diversi anni sia presso il Cern di Ginevra che presso l’Eth di Zurigo. Fa parte della collaborazione internazionale Atlas, uno dei due esperimenti che coinvolgono il Large Hadron Collider (Lhc), l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, e che hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs.

Eva Negri, professoressa associata presso il dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, si è aggiudicata il 70esimo posto con 1.035 pubblicazioni e oltre 88mila citazioni. Sul fronte della ricerca progetta e conduce studi sull’epidemiologia dei tumori e di altre malattie non trasmissibili, con particolare interesse per quanto riguarda i fattori di rischio ambientali, occupazionali e legati allo stile di vita.

Silvia Priori, docente di cardiologia all’Università di Pavia, all’85esimo posto con 620 pubblicazioni e oltre 150mila citazioni. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Fisiopatologia Cardiovascolare presso l’Università di Milano e successivamente ha proseguito la sua formazione presso diversi istituti, fra cui il dipartimento di Cardiologia della Washington University di St. Louis, negli Stati Uniti.

di Antonietta Vitagliano

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