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Quel gol all’incrocio di Sgarbi…

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di Giorgio Bellocci Lo hanno chiamato anche a Processo ai mondiali , ben oltre la mezzanotte di sabato 28 giugno… Ma per Vittorio Sgarbi, è risaputo, quello è l’orario prediletto! Che ci faceva ospite del bravo Enrico Varriale nel rotocalco di Rai 1 dedicato ai mondiali brasiliani? Semplice, commentava da par suo i gol della giornata, in un’ottica artistica: le reti della magnifica Colombia, in particolare, lo hanno portato a scomodare paralleli con Van Gogh, Picasso, ecc. Se non ci fosse, Sgarbi, dovrebbero inventarlo; anzi forse non esiste, è una nostra proiezione mentale: a volte di cosa non vorremmo mai sentire uscire da una bocca umana, altre (per quanto mi riguarda in prevalenza) di tante idee originali e coraggiose. Certo, non è abusato per lui il termine ” prezzemolino ” in relazione alla sua strabordante presenza nel piccolo schermo, e non solo. E’ passato quasi illeso dalla trappola che Giuseppe Cruciani gli aveva teso lo scorso ottobre nell’unica contestatissima puntata di Radio Belva su Rete 4. Il programma venne chiuso anche per le incredibili scene condite da sfoghi cui Sgarbi diede vita da par suo. Ingenuamente Sgarbi cadde nel tranello tesogli da Cruciani. Finto estroverso, anzi tormentato da un senso di solitudine che lo spinge a una iper-attività sovente pericolosa, il nostro andrebbe tenuto lontano dai talk delle varie Perego, D’Urso, ecc, dove si disserta di delitti, di baby prostitute, e così via.  Varriale ha colto nel segno con il calcio, ispirandosi a quanto fatto dall’altrettanto brillante Nicola Porro che per il suo Virus ha offerto a Sgarbi uno spazio fisso per dissertare di arte, sia pure in relazione alle vicende politiche o comunque di grande interesse. Sempre con suggestivi paralleli.

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