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Rai: Casini rilancia Petruccioli, il Pdl confuso, il Pd offeso

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Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, rilancia il nome di Claudio Petruccioli per la presidenza della Rai e attacca il governo a riguardo: “ Mi auguro che il governo rifletta sul fatto che il rifiuto del consenso a Petruccioli è immotivato – ha detto alla Camera – e si possa varare al più presto questa soluzione. Altrimenti si dovrà procedere con subordinate, ma mi sembra che sia incomprensibile ” L’Udc, fin dall’inizio promotore dell’ipotesi De Bortoli, alimenta così il fuoco delle polemiche, già aizzato dai parlamentari del Pd, dichiaratisi indignati in reazione allo scaricabarile del Presidente del Consiglio, che aveva invitato la sinistra a sbrogliare la matassa della nomina del presidente della tv pubblica. “ Sulla base della legge abbiamo fatto una proposta autorevole e forte ma il governo ha detto no senza alcuna motivazione – ha dichiarato il portavoce del Partito Democratico Andrea Orlando – Chiediamo il rispetto delle regole e di mettere fine al gioco al massacro. Siamo sconcertati da questo atteggiamento del govern o” Nel centro-destra, nel frattempo, serpeggia un po’ di confusione, tra conferme e smentite. ” No a Petruccioli perchè la Rai ha bisogno di rinnovamento “, afferma Berlusconi. La Russa invece dice che non c’è stato un no da parte del governo : “ Si sta cercando un’intesa e un’intesa è sempre un incontro tra due volontà. Tra questo e parlare di un veto c’è una grande differenza ”. Nania si dice, al contrario, personalmente favorevole all’ipotesi di un secondo mandato per Petruccioli. L’Italia dei Valori si schiera invece contro tutti , lamentando l’eccesso di potere esercitato dal Pdl, che avrebbe già pronte tutte le nomine, ma anche l’atteggiamento partecipativo del Pd alla “ più grande abbuffata nella storia della Rai” . Il ruolo di paciere spetta questa volta al presidente del Senato : “ Sono fiducioso che in pochissime ore e in pochissime battute Franceschini e Letta riusciranno a trovare una persona autorevole ” ha detto Renato Schifani. Le proposte dell’ultima ora arrivano dai Radicali e da Roberto Villari. I primi suggeriscono, in questo clima di caos che appare senza fine, la soluzione di affidare alla commissione di Vigilanza l’apertura di un dibattito pubblico su un nome proposto direttamente dal governo. Il secondo, ex-presidente della commissione, candida invece Enrico Mentana , personaggio che ben conosce i meccanismi (anche di potere) che sottostanno (o sovrastano?) la Rai. Tanto rumore per nulla?

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